Ci sono due modi per visitare Tallinn: accontentandosi del perfettamente conservato quartiere medioevale, oppure esplorando la città nel suo insieme, scoprendo, in questo modo, molte altre attrattive. Se l’antico borgo non vi appassiona al punto da dedicarci l’intero vostro soggiorno, ecco alcune possibilità per uscire dal medioevo e tornare felicemente ai giorni nostri …
1.Partire con il piede giusto
Tallinn è una città moderna ed è capitale di una nazione che in questi anni ha avuto un notevole sviluppo. Ciascun quartiere è stato modernizzato attraverso numerosi interventi di riqualificazione e rigenerazione urbana. La città è poco trafficata e i mezzi pubblici consentono di arrivare ovunque e rapidamente. Tutto si visita in modo conveniente e ci si può muovere senza alcuna difficoltà.
I turisti si concentrano quasi esclusivamente nel centro storico dove diventa sempre più difficile trovare luoghi e locali autentici: solo oltrepassando il ring che corre parallelo alle antiche mura del borgo medioevale, si può passeggiare indisturbati e fare delle vere e proprie scoperte di grande interesse.
In pieno centro, all’angolo tra via Kullasepa e via Niguliste, l’ufficio turistico offre una incredibile quantità di brochure e mappe. Noi, al solito, ci siamo affidati alla mappa realizzata dall’organizzazione Like A Local: uno strumento comodo e gratuito per conoscere le città seguendo le indicazioni di chi ci vive. Se non conoscete queste mappe, scoprite di più seguendo questo link.

2.Rigenerazione urbana, il quartiere Rotermann e il Telliskivi Creative City
Tallinn, durante gli anni dell’indipendenza dell’Estonia dalla Russia, più o meno dalla prima alla seconda guerra mondiale, diventò un florido centro commerciale e industriale. Magazzini e opifici sorsero numerosi attorno al centro medioevale della città. Poi, arrivarono i sovietici e con loro gli espropri e le collettivizzazioni. Durante l’occupazione, le attività economiche collassarono lasciando inutilizzati numerosi stabili.
Dopo l’indipendenza, nei primi anni novanta, l’Estonia tornò a rifiorire economicamente, ma non furono più le attività manifatturiere a costituire la base dell’economia del paese. Gli spazi progettati per ospitare macchinari o per immagazzinare grossi quantitativi di merce, restarono, pertanto, nuovamente inutilizzati. Le cose cambiarono solo nei primi anni duemila, quando, questi edifici diventarono la nuova frontiera dello sviluppo urbanistico e architettonico della città. L’esempio più evidente di questa trasformazione è il quartiere Rotermann che si trova in stretta prossimità al centro storico.

Il Quartiere Rotermann (Rotermanni Kvartal) venne edificato a partire dalla seconda metà dell’Ottocento prevalentemente per l’intervento della famiglia Rotermann. Qui, sorsero numerose attività manifatturiere e di stoccaggio come: il magazzino di materiali edili, la fabbrica di amido, la prima concessionaria di automobili del paese, il mulino per la macinazione della farina, gli opifici per la lavorazione del lino e della lana, la falegnameria, la vetreria e altre imprese. La maggior parte degli edifici fu realizzata in mattoni rossi a vista che ancora oggi caratterizzano l’intero quartiere. Durante i quasi quaranta anni di occupazione sovietica il quartiere venne abbandonato riducendosi in uno stato spettrale. Possiamo farci un’idea di questa improvvisa decadenza guardando le sequenze iniziali del film di Andrej Tarkovskij, Stalker. Proprio in questo quartiere, infatti, il regista russo ambientò le scene iniziali del suo magnifico lungometraggio. Negli ultimi dieci anni la municipalità di Tallinn, insieme agli investitori privati, ha avviato un piano di riqualificazione dell’intera area che prevede la conservazione delle architetture industriali di maggior pregio con l’integrazione di elementi moderni. Il risultato è un quartiere dinamico, in continua evoluzione e che costituisce certamente una delle più interessanti attrattive della città. Il magazzino del sale che fu il primo insediamento commerciale della famiglia Rotermann è stato anahe la prima struttura convertita. Oggi, al suo interno, è ospitato un interessante museo dedicato all’architettura estone, l’Eesti Arhitektuurimuuseum. Successivamente è sorto un cinema multisala, numerosi locali, alberghi e un curioso ostello l’16EUR Hostel. Uffici, negozi e atelier di moda, completano le funzioni di quest’area.
Oltre al quartiere Rotermann suggeriamo di visitare anche il distretto di Telliskivi Creative City posizionato a pochi passi dal centro storico e in un quartiere vitale e autentico. Si tratta di un altro complesso industriale convertito per ospitare negozi e atelier gestiti dai giovani designer di Tallinn. All’interno, ci sono anche numerosi locali dove rilassarsi e lasciarsi distrarre dalla vitalità di quest’area.
Luogo ideale per fare gli acquisti a Tallinn, per una cifra sufficientemente ragionevole ci si può portare a casa un oggetto o un abito originale e con la certezza di comprare un prodotto estone. Al suo interno, se siete in compagnia della vostra ragazza o moglie, ne perderete le tracce per ore. Al sabato si svolge anche il mercatino delle pulci, quindi, è questo il giorno ideale per andare al Telliskivi Creative City.

3.A Uus Maailm ci vivrei
Per vivere la quotidianità di Tallinn non c’è miglior quartiere di quello di Uus Maailm che si trova a due passi dal centro storico seguendo Endla Street. Il quartiere è molto tranquillo e silenzioso. Non c’è traffico e nelle strade non ci sono neppure le strisce pedonali. Le vie sono costeggiate da abitazioni di due o tre piani che in prevalenza solo le tradizionali e pittoresche case estoni in legno. Uus Maailm significa Nuovo Mondo.
Il quartiere appare da subito come un piccolo paradiso. Si percepisce che è abitato da una comunità molto unita e in armonia: le persone si incontrano e dialogano placide lungo le strade, oppure animano i caffè e i ristoranti. Un tempo, il quartiere era l’hippie disctrict, oggi non vi è più traccia del suo passato “fricchettone”, ma è rimasto un percepibile desiderio di fare comunità.

Se volete partecipare alla vita del quartiere bevendo una buona birra estone, il posto giusto da raggiungere è il bar e ristorante Kohvik Kohalik che si trova in via Koidu al numero 82. Potete cercarlo, ma in ogni caso ci finirete davanti. All’interno è un ristorantino che offre piatti tipici estoni, all’esterno, oltre al servizio bar, il locale propone le grigliate di carne di maiale che lo rendono l’attrattiva più ambita dell’area.
4.Kalamaya, Kalamaya, Kalamaya
Kalamaya è un quartiere estremamente interessante che si estende lungo il tratto di costa che inizia con l’ingombrante Linnahall e termina con il Lennusadam, il museo dell’idroscalo. Kalamaia è innanzitutto un’area tranquilla dove passeggiare o girare in bicicletta. Qui regna la quiete che si può assaporare girovagando tra le colorate case in legno.
Durante la passeggiata, ci si può avventurare nel memoriale più truculento della città e visitare l’ex prigione di Patarei. Si tratta del luogo simbolo delle conseguenze più tragiche dell’occupazione sovietica. Per approfondire leggete il post dedicato. Dopo la visita, se il tempo lo consente, cercate di raggiungere la spiaggia posta di fronte alla prigione. D’estate, un piccolo bar offre la possibilità di rilassarsi bevendo una birra o una limonata guardando il Mar Baltico.
Tallinn, Estonia – Prigione di Patarei (Foto: Dage – Looking For Europe)
Sempre a Kalamaya si può decidere di visitare il Linnahall, una immensa piattaforma di cemento posta nel lungomare di Tallinn. Per conoscere la storia di questa controversa struttura realizzata durante gli anni dell’occupazione sovietica leggete il post dedicato. Se ci andrete, capirete come mai una così consistente parte della mappa della città sia colorata di grigio …
Ancora a Kalamaya e nuovamente lungo la costa, a due passi dalla prigione di Patarei, si trova il Lennusadam, il museo dell’idroscalo. Navi, idrovolanti e un sottomarino sono esposti sia all’esterno che sotto le famose cupole in cemento armato. Famose perché furono le prime al mondo a essere realizzate in cemento armato senza alcun sostegno centrale. Costruite nel 1916 durante la prima guerra mondiale per diventare gli hangar dove mettere al riparo gli idrovolanti, nel 2012, hanno trovato la nuova applicazione museale che ne valorizza sia la dimensione che la posizione.
Nel centro storico di Tallinn trovate il locale che più abbiamo amato della città, il The Legendary Kompressor Pankcake House o, semplicemente, Kompressor che qui è una vera e propria istituzione. Il locale offre pankake dolci o salati con differenti possibilità di farcitura. La dimensione del pankake è a prova di qualsiasi appetito e il costo è irrisorio. Frequentato prevalentemente dagli autoctoni è il luogo ideale per finire la giornata. Lo trovate nella centralissima via Rataskaevu al numero 3.
5.Con l’arte non si scherza, la galleria KUMU
Nel magnifico parco Kadriorg a due passi dalla omonima antica residenza, si trova il modernissimo KUMU (Eesti Kunstimuuseum). Si tratta di uno spettacolare edificio che raccoglie due secoli d’arte estone, oltre a offrire un ampio spazio dedicato alle esposizioni temporanee. Ci si può andare anche semplicemente per ammirarne l’architettura e, entrando, la disposizione degli spazi che rendono questo luogo uno dei musei più moderni e piacevoli d’Europa. Le opere sono comunque interessanti. L’espressionismo estone ci ha incantati, mentre il periodo successivo, quello del realismo socialista, ci ha particolarmente incuriositi.

Il progetto di costruire un museo così importante fu avvitato subito dopo l’indipendenza estone e già nel 1993 si tenne il concorso di idee per la sua progettazione. Ancora oggi nel sito web ufficiale del museo si lamenta un tardivo inizio dei lavori che effettivamente cominciarono nel 2002 per terminare quattro anni dopo, nel 2006. Quegli otto anni persi non sono stati ancora digeriti e la cosa crea ancora un certo imbarazzo. Consolatevi estoni, in Italia per realizzare il MAXXI di Roma (2010), ci abbiamo messo ugualmente dodici anni e qui, ne siamo fieri!
6.Caterina, quest’anno ho pensato di regalarti un palazzo
Il palazzo Kadriorg (1718) situato nell’omonimo parco, costituisce una delle attrazioni principali della città. Progettato dall’architetto italiano Nicola Michetti venne realizzato su volontà dello zar Pietro il Grande in onore di sua moglie Caterina. Guardandolo si può ammirare uno degli esempi più notevoli dell’architettura in stile barocco petrino e constatarne il perfetto stato di conservazione: perfetto a tal punto che ci si può aspettare da un momento all’altro di veder uscire dalla porta la stessa Caterina di Russia.

6.Seduti sulla testa di Lenin
Se siete a Kadriorg, quasi quasi potreste allungarvi lungo Pirita Tee e visitare l’area di Maarjamäe. Potete farlo comodamente con gli autobus, oppure camminando lungo la spiaggia. Per conoscere cosa offre questa località, leggete il relativo post. Avete il desiderio di approfondire la storia moderna estone? Vi piacciono i monumenti sovietici, spersonalizzanti e cementosi? Vi piacerebbe farvi fotografare mentre ve ne state seduti sulla testa di Lenin? Se la risposta è sì, andateci!

7.Sulle orme della Rivoluzione Cantata
Kristjan: “Pronto? Ciao, ti chiamo perché alla fine è deciso e la Via Baltica si farà domani. Noi ci andiamo e ci mettiamo lungo Pirita Tee, ci vieni?”, Kadri: “Certo! Seguirò Pirita Tee e mi fermerò con voi: porterò le bandiere estoni!”. Ecco, così, forse, hanno organizzato la partecipazione alla più grande manifestazione mai svoltasi in Europa, due abitanti di Tallinn.
Era il 23 agosto 1989, due mesi prima della caduta del muro di Berlino, quando ebbe luogo una manifestazione colossale che unì i tre popoli dei paesi baltici. Unì nel vero senso della parola perché da Vilnius, in Lituania, a Tallinn, in Estonia, passando per Riga in Lettonia, una catena umana formata da due milioni di persone e lunga più di seicento chilometri si unì per invocare il proprio desidero di libertà. Fu l’evento più importante della Rivluzione Cantata (1987 – 1991).

A Tallinn, alcuni luoghi conservano ancora la memoria di questi importanti eventi. Una prima testimonianza è la targa commemorativa della Via Baltica posta nella pavimentazione presso Harjumägi, la collina che si alza dalla Piazza della Libertà.
Il luogo più significativo, tuttavia, è il Lauluväljak, l’enorme palco coperto che viene utilizzato per il festival della canzone estone (il üldlaulupidu). Qui, possono raccogliersi fino a quindicimila cantori e un pubblico di settantacinquemila persone. Nel 1988, nel Lauluväljak si organizzò l’evento anti-sovietico Stati Baltici Svegliatevi che raccolse trecentomila persone: più di un terzo della popolazione estone!

Per ironia della sorte, il palco del Lauluväljak fu costruito nel 1959 proprio dai sovietici che volevano dare una sede stabile al festival estone dove, in ogni caso, non potevano essere cantati i brani tradizionali e in lingua diversa del russo. Lo stesso palco, negli anni ottanta, divenne il luogo simbolo della Rivoluzione Cantata.
Cantavano tutta la notte e tutti rientravano a casa la mattina presto. Fu così emozionante che il giorno dopo il numero delle persone cresceva ancora, e il giorno dopo ancora di più. Le persone tirarono fuori le loro bandiere tenute nascoste per più di cinquant’anni e iniziarono a sventolarle.
Artur Talvik, un partecipante alla Rivoluzione Cantata
Il Lauluväljak può essere visitato anche per il suo pregio architettonico poiché si tratta di uno degli edifici più noti dello stile modernista sovietico. Le immagni del palco sono inserite anche nel testo più noto sull’argomento, CCCP: Cosmic Communist Constructions Photographed (ed. Tasche), del fotografo Frédéric Chaubin che vi dedica ampio spazio come ugualmente fa per il Linnahall.
Museo etnografico?
Abbiamo sempre evitato i musei etnografici. Volevamo farlo anche a Tallinn, ma poi, una strepitosa giornata di sole, ci ha portato alla ricerca di un luogo dove trascorre la mattinata all’aria aperta e magari con una vista sul mare. Poiché il Museo Etnografico di Tallinn è noto con il nome Rocca al Mare e poiché sapevamo che è immerso in un grande parco, abbiamo preso l’autobus e ci siamo, fortunatamente, andati.

Arrivati all’Eesti Vabaõhumuuseum, abbiamo subito iniziato la nostra passeggiata, guardando con una certa superficialità le antiche costruzioni riprodotte: i mulini, le fattorie, la chiesetta, la scuola, la stazione dei pompieri e le case di campagna. Poi, abbiamo ceduto, e con una certa soddisfazione, abbiamo indagato, pur sempre a macchia di leopardo, la tradizionale vita contadina estone attraverso quanto esposto.
Resta il ricordo di una piacevole mattinata e una bellissima passeggiata in un parco molto piacevole. Il super consiglio è quello di preparare quanto necessario per un picnic, perché questo è il luogo ideale per mangiare all’aperto.
Museo dell’occupazione
Per la verità, Tallinn, al contrario di Riga e Vilnius, offre un modesto museo relativo agli anni dell’occupazione sovietica. Il Museo dell’Occupazione (Okupatsioon Muuseum) espone prevalentemente documenti video che sono un po’ complicati da seguire e che possono essere facilmente trovati anche su YouTube. Nella piccola area espositiva interrata è conservata qualche statua sovietica insieme a alcune tecnologie per lo spionaggio utilizzate dalle polizie e dai servizi segreti sovietici. Il museo di Maarjamae è decisamente più interessante …

Dovunque voi siate a Tallin, il tragitto per raggiungere il centrale Must Puudel è sempre giustificato. Il locale è arredato con mobili in stile retrò e qui il retrò è quello del periodo sovietico. Sedie, poltrone, tavoli, lampade e ogni altro oggetto, perché sono molte le cose esposte oltre agli arredi, sono a disposizione dei clienti che qui trovano un ambiente gradevole, giovane e divertente. Il locale si trova in via Müürivahe al numero 20. Nella stessa area ci sono molti altri bellissimi locali e negozi. Ah, dimenticavo, Must Puudel, in italiano, significa “barboncino nero”.
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