Il quartiere residenziale Rundling è un insediamento formato da tre anelli concentrici composti da ventiquattro edifici che si sviluppano a partire da un’ampia piazza circolare, la Siegfriedplatz. Il quartiere si trovava in Germania, nella periferia sud della città di Lipsia. Il suo valore storico e architettonico deriva dall’essere una delle poche testimonianze ancora esistenti dell’architettura ideale secondo i criteri della Nuova Oggettività sviluppati durante gli anni della Repubblica di Weimar…
Nel 2016 abbiamo visitato l’insediamento incuriositi dalla sua originalità e per ampliare la prospettiva sulla magnifica città sassone di Lipsia. Posizionato a poca distanza dal celebre Monumento alle Nazioni, il Rundling è un’ottima meta per conoscere e sperimentare le idee più moderne dell’architettura ai tempi del Bauhaus e per verificarne l’attuale stato e impiego.
Il Rundling comprende ventiquattro edifici suddivisi in 624 appartamenti che offrivano e tutt’ora offrono, una residenza ai lavoratori della città sassone. Gli appartamenti furono progettati in tredici differenti tipologie per aderire alle specifiche esigenze dei futuri inquilini. Edificato tra il 1929 e il 1930, il progetto è stato formulato dal poco noto architetto e urbanista bavarese Hubert Ritter (1866-1967). La denominazione Rundling deriva dal termine impiegato per rappresentare la forma primitiva di villaggio circolare tipica degli antichi insediamenti slavi in Europa nel periodo alto-medievale.
Durante la seconda guerra mondiale il Rundling venne pesantemente danneggiato dai bombardamenti alleati. Successivi interventi, durante gli anni sessanta e, successivamente, nei primi anni novanta, ne hanno ripristinato l’aspetto originale oltre alla sua funzionalità.
Per la visita ci siamo confrontati con la Guida all’Architettura del Novecento (ed. Electa 1996) che ne denunciava uno stato di conservazione lacunoso. In realtà, abbiamo verificato che tutti gli stabili sono stati egregiamente ristrutturati e che non vi è stato alcun intervento incoerente. Il rigore dell’architettura di matrice funzionalista, infatti, non ha subito alcuna evidente intrusione: se togliessero le automobili parcheggiate lungo i tre anelli, si potrebbe quasi pensare di essere ritornati indietro negli anni ’30.
Altre guide turistiche sconsigliano la visita poiché sostengono che l’effetto scenografico è percepibile appieno sorvolando l’insediamento e non percorrendolo a piedi o in auto. In realtà, la scenografia che si prospetta da terra rimane quella più coerente con la natura dell’area che è quella di un quartiere residenziale.
Il Rundling continua a ospitare famiglie che trovano anche numerosi servizi nelle aree circostanti oramai completamente inurbate. Il quartiere è placido, ben collegato al centro cittadino e con un elevato valore architettonico. Gli appartamenti sono modesti, ma di sicuro lo sono molto meno di tante altre aree residenziali marginali. La visita al quartiere modello è una deviazione che suggeriamo di fare, magari dopo aver visitato il serioso e un po’ ingombrante Monumento alle Nazioni…
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