Di recente presentato al Trieste Film Festival 2016, il documentario Meistras ir Tatjana è un accorato omaggio fatto al fotografo lituano Vitas Luckus, un artista tanto sorprendente, quanto poco conosciuto al di fuori dei confini del piccolo stato baltico. Il documentario, realizzato dalla giovane regista lituana Giedrė Žičkytė, è incentrato sull’opera di Vitas e sulla sua intensa e struggente relazione con la compagna Tatyana Luckienė. Meistras ir Tatjana è un film interessante e coinvolgente, anche per le molte originali soluzioni visive uilizzate per la presentazione delle immobili opere fotografiche di Vitas.
Meistras ir Tatjana racconta alcuni aspetti della parabola di Vitas Luckus attraverso la dialettica tra le sequenze che mostrano le immagini realizzate dal fotografo e quelle che, attraverso interviste e filmati di repertorio, raccontano la sua commovente storia d’amore con la giovane e bellissima Tatjana. Durante tutto il documentario aleggia quello che sarà il drammatico destino dell’artista che già nelle prime sequenze viene anticipato. In realtà, non scopriamo mai l’esatta dinamica dei fatti che anticiparono il suicidio di Vitas, questi vengono solo accennati lasciando così alla curiosità dello spettatore l’eventuale successiva ricerca di informazioni più dettagliate. Si può considerare questo filmato come un coinvolgente innesco per introdurre lo spettatore alla complessa e affascinante figura del suo protagonista.
Più in generale Meistras ir Tatjana può essere visto come un’ulteriore opera di indagine su uno dei molti frammenti di un passato, quello sovietico, di un paese che, come altre nazioni d’oltre cortina di ferro, scopre di aver troppo a lungo trascurato nell’urgenza di voltare pagina. La regista, questa volta, recupera la vita e le opere di un fotografo geniale che diventò suo malgrado vittima di un potere particolarmente pervasivo e disumanizzante. Non è un film politico, ma è la politica che alla fine segna il destino del protagonista, della sua compagna e delle magnifiche immagini che Vitas realizzava viaggiando continuamente nell’immensa Unione Sovietica sempre in compagnia della sua macchina fotografica. Per la regista Giedrė Žičkytė questo è il secondo lavoro di indagine sulla recente storia del suo paese: nel precedente documentario, How We Played the Revolution, si occupò delle gesta della eccentrica rock band Antis che ebbe un importante ruolo nello sviluppo di una coscienza antisovietica tra i giovani lituani. Questa, forse, è la chiave di lettura più interessante del documentario.
Prima di iniziare a lavorare su questo film, Giedrė Žičkytė contattò Tatyana Luckienė, che attualmente vive negli Stati Uniti. Quando finalmente ebbe una positiva risposta, iniziò a lavorare su Meistras ir Tatjana potendo anche accedere a tutto il materiale fotografico che Tatyana portò con se quandò lasciò la Lituania. In occasione della presentazione della sua pellicola, Giedrė ha raccontato al pubblico del Trieste Film Festival, come questo lavoro sia nato dalla sua passione per le fotografie di Vitas e dal desiderio di riportarle alla luce perché possa essere finalmente riconosciuto il giusto valore alla sua opera.
Sfortunatamente, questo documentario, come il precedente della regista lituana, non sono disponibili in lingua italiana.

Per conoscere meglio la vita e le opere del fotografo Vitas Luckus cliccate qui, oppure qui (testi in inglese).
Scheda del film
Regia: Giedré Zickyte
Anno di produzione: 2015
Paese di produzione: Lituania
Durata: 84 min.