Vi racconteremo il breve percorso di vita di Sophie Scholl (1921 – 1943) attraverso i luoghi dove la giovane martire ha vissuto e quelli che ne hanno segnato il drammatico calvario iniziato con il suo arresto avvenuto a Monaco di Baviera il 18 febbraio 1943. Chiunque vorrà seguire le orme di Sophie e della sua famiglia, troverà una guida aggiornata per un viaggio, anche solo virtuale, nella memoria di uno dei protagonisti più limpidi, ispiranti e giusti della modernità. In fondo troverete anche le mappe dettagliate dei luoghi descritti…
Forchtenberg: la città natale di Sophie Scholl
Sophie Scholl nacque il 9 maggio 1921 a Forchtenberg nell’alto Baden-Württemberg nella la regione storica della Svevia. Suo padre, Robert, è stato il sindaco (Bürgermeister) del paese dal 1920 al 1930, per questa ragione, la casa natia di Sophie coincide con il municipio (Rathaus) di Forchtenberg. L’indirizzo da raggiungere è la Hauptstraße 14.



Il breve soggiorno della famiglia Scholl a Ludwigsburg
Nel 1930 la famiglia Scholl si trasferì per due anni a Ludwigsburg, una cittadina posta a 80 chilometri a sud di Forchtenberg in prossimità di Stoccarda. A Ludwigsburg la famiglia Scholl abitò l’appartamento che si trova al numero 7 di Schillerplatz all’angolo con la Myliusstraße. Oggi, al piano terra del palazzo troverete una farmacia. Nello stabile, è posta una targa commemorativa che ricorda la residenza della famiglia dei due fratelli Sophie e Hans Scholl.

A Ludwigsburg, Sophie Scholl, frequentò il terzo e il quarto anno della scuola femminile di primo grado Mädchenvolksschule oggi titolata ad Anton Bruckner.

Gli anni trascorsi a Ulm
Dopo aver trascorso due anni a Ludwigsburg, nel 1932 la famiglia Scholl si spostò nella città di Ulm (Ulma). Dal 1939 al 1942 la loro residenza era posta nella centralissima Münsterplatz al numero 33. Si trattava di un ampio appartamento con sette camere. Durante la guerra l’edificio venne distrutto e oggi ne ha preso il posto una succursale della Deutsche Bank. Nel 1940 Sophie si diplomò nella scuola secondaria per ragazze oggi titolata a lei e a suo fratello, la Hans und Sophie Scholl-Gymnasium. Sempre nel 1940, Sophie trovò lavoro come maestra d’asilo presso l’istituto Fröbel Institute nel quartiere di Ulm-Söflingen.

Nel corso del suo successivo soggiorno a Monaco, nel 1942 Sophie dovette fare ritorno a Ulm per svolgere, durante le vacanze estive, l’obbligatorio servizio lavorativo come membro del corpo ausiliario della Reichsarbeitsdienst. Sophie fu impiegata in una delle industrie metallurgiche della città. Durante questo periodo riuscì a fare visita al padre temporaneamente imprigionato a Ulm per aver pubblicamente denigrato il regime di Hitler.
Presso la Münsterplatz, a pochi passi dal celeberrimo duomo, si trova un monumento commemorativo che ha l’essenziale forma di una doppia stele in metallo riportante l’iscrizione che ricorda l’antica presenza in quel luogo dei due fratelli martiri. Dopo la seconda guerra mondiale, il padre di Sophie, Robert Scholl diventò sindaco della città di Ulm dal 1945 al 1948.

L’esperienza di lavoro a Blumberg
Nella primavera del 1941, nell’ambito dello sforzo bellico nazionale, per sei mesi Sophie venne costretta dal regime a servire come ausiliaria in un istituto statale presso Blumberg, località posta a sud della Foresta Nera tra Friburgo in Brisgovia e il lago di Costanza. Nuovamente Sophie fu impiegata come maestra in un asilo nido protestante. L’asilo era pericolosamente posto in prossimità di una fabbrica di munizioni. Nel piccolo paese, nel 1992, è stato inaugurato il Kindergarten Sophie-Scholl.
L’ultima residenza dei fratelli Scholl: Monaco di Baviera
Tutti i fatti più noti della parabola della giovane martire e del fratello Hans si svolsero a Monaco di Baviera che Sophie raggiunse con grandi speranze e ambizioni nel 1942 come studente universitaria iscritta al corso di filosofia.

L’abitazione dei fratelli Scholl si trovava presso la Franz Joseph Strasse al numero 13. Il quartiere è quello dello Shwabing noto per aver ospitato numerosi artisti, rivoluzionari e alcuni criminali come lo stesso Adolf Hitler. Il loro piccolo appartamento, un bilocale, era all’interno di un edificio tutt’ora esistente. L’affaccio dell’appartamento da sul retro e non è visibile dalla strada. Hans e Sophie vissero a Monaco otto mesi, dal giugno 1942 al febbraio 1943. La Franz Joseph Strasse si trova a poca distanza dalla Università di Monaco e in prossimità della uscita della metropolitana di Giselastraße (vi passano le linee U3 e U6). Sulla facciata dell’edificio è posta una targa commemorativa.
Il luogo dove venivano segretamente stampati i volantini della Rosa Bianca si trovava presso la Leopoldstrasse al numero 38. Si trattava, nello specifico, dello scantinato dell’edificio dove aveva il suo appartamento l’architetto Manfred Eickr Meyer. La Leopoldstrasse collega l’appartamento dove alloggiavano i fratelli Scholl all’Università di Monaco.
Manfred Eickr Meyer, durante una sua prolungata assenza, diede l’appartamento e lo scantinato in uso a Hans Scholl e agli altri membri della Rosa Bianca che lo utilizzarono per raccogliersi e per mettere in funzione il loro mimeografo o ciclostile a manovella, strumento utilizzato per duplicare i volantini. Oggi, la moderna sede della compagnia di assicurazioni Munich Re ha preso il posto dell’antico edificio. In corrispondenza dei locali dove venivano organizzate le cospirazioni del movimento libertario troviamo la curiosa statua alta 17 metri intitolata L’uomo che cammina realizzata dall’artista Jonathan Borofsky.

L’Università di Monaco, la Ludwig Maximilians Universität è il luogo più eloquente e significativo dell’azione dei fratelli Scholl. L’ingresso principale si trova nella piazza titolata ai due giovani martiri, la Geschwister Scholl Platz. Nella pavimentazione della Geschwister Scholl Platz, si possono vedere, inserite nel ciottolato, alcune placche realizzate in ceramica dove sono rappresentati i volantini della Rosa Bianca insieme alle sintetiche biografie dei fratelli Hans e Sophie e del terzo martire del primo processo contro la Rosa Bianca, Christoph Probst.


L’ampio atrio dell’Università è il luogo dove i due fratelli Scholl disposero le copie dell’ultimo volantino della Rosa Bianca perché venisse raccolto dagli occasionali destinatari.
Si trattava del sesto volantino (trovate il testo seguendo questo link). A seguito dell’azione e della sciagurata delazione di un custode dell’università, vi fu l’arresto dei fratelli Scholl. Nell’ampia sala, Sophie è commemorata con un busto di bronzo realizzato dallo scultore Nikolai Tregor che di frequente è adornato con dei fiori. Dall’atrio, scendendo le scale poste in fondo a destra rispetto l’ingresso, è possibile accedere al piccolo museo DenkStätte Weiβe Rose che raccoglie alcuni disegni, libri e oggetti posseduti dai membri della Rosa Bianca. Tra le memorie conservate, vi è il documento del pubblico ministero che interrogò Sophie nel cui retro è riportata la scritta Freiheit (libertà) fatta dalla giovane poco prima della sua uccisione. Il museo è stato interamente rinnovato nel 2017 ed è gratuitamente accessibile.






L’arresto dei fratelli Scholl avvenne il 18 febbraio 1943: quello stesso giorno furono condotti nel quartier generale della Gestapo che si trovava nell’edificio posto nella Brienner Strasse al numero 20 presso lo storico palazzo Wittelsbacher. Insieme a Christoph Probst, vennero reclusi per quattro giorni e furono più volte interrogati nell’ambito delle sommarie indagini.
L’edificio fu gravemente danneggiato dai bombardamenti nel corso della guerra e successivamente venne demolito. In corrispondenza, troviamo una succursale della banca Bayerische Landesbank.

Il 22 febbraio, i tre membri della Rosa Bianca vennero processati presso il Justizpalast, che si trova nella Prielmayerstraße al numero 7. L’edificio è tutt’ora adibito a palazzo di giustizia. L’aula di tribunale dove avvenne il celebre processo è la Schwurgerichtsaal, la Sala della Corte d’Assise.
Nello stesso palazzo, due mesi dopo, il 14 aprile, presso l’aula 253, altri 14 membri della Rosa Bianca vennero processati e nuovamente vi furono delle condanne capitali. L’aula 253 (Weiße Rose Saal) è adibita a memoriale della Rosa Bianca ed è aperta al pubblico. Controllate questo link per conoscere gli orari di apertura.

L’ultima tappa del calvario di Sophie fu la prigione di Stadelheimer (ancora attiva) posta nella Stadelheimer Strasse 12 nel distretto Giesing. Nello stesso giorno del processo, in quel luogo, fu eseguita l’esecuzione dei tre giovani che vennero ghigliottinati. La stanza dove avvennero le esecuzioni è stata demolita nel 1968 dopo essere stata impiegata per alcuni anni come autorimessa.
Hans e Sohpie Scholl sono sepolti nel cimitero di Perlach, il Friedhof am Perlacher Forst, posto a poca distanza dalla prigione di Stadelheimer (il tragitto si compie in 5 minuti a piedi). All’ingresso del cimitero, una mappa indica dove si trova il luogo esatto della sepoltura (la posizione è la seguente: sezione 73, fila 1, tombe 18/19).


I principali luoghi della commemorazione di Sophie Scholl
Nei pressi di Ratisbona, all’interno del complesso monumentale del Walhalla, è esposto il busto di Sohpie Scholl. La giovane martire è consacrata insieme a numerosi altri personaggi che hanno dato lustro al paese teutonico come Otto von Bismarck, Albert Einstein, Carl Friedrich Gauss, Johann Sebastian Bach, Wolfgang Amadeus Mozart, Richard Strauss, Ludwig van Beethoven, Richard Wagner, Johann Wolfgang von Goethe, Hans Holbein, Peter Vischer il Vecchio, Martin Lutero, Erasmo da Rotterdam, Edith Stein e Immanuel Kant. Il complesso si trova nella Walhallastraße, al numero 48, presso la località di Donaustauf.

A Berlino troviamo due importanti esposizioni commemorative della tentata azione salvifica dei membri della Rosa Bianca. La prima si trova all’interno del memoriale e centro didattico e informativo denominato Topografia del Terrore (Topographie des Terrors). Il centro è dedicato alla memoria e alla testimonianza dell’epoca del nazionalsocialismo (1933-1945) trovandosi nel luogo dove sorgevano le centrali del terrore del famigerato regime: la sede della Gestapo, del comando delle SS, del servizio di sicurezza delle SE e la cancelleria del Reich. Una sala è dedicata ai rari movimenti di opposizione organizzata e tra questi troviamo quello della Rosa Bianca.

Sempre a Berlino, la Rosa Bianca è commemorata presso il museo e memoriale Gedenkstätte Deutscher Widerstand. Il Memoriale della Resistenza Tedesca si trova ai numeri 13 e 14 della Stauffelbergstrasse nel sito storico dove venne coordinato il tentato colpo di stato del 20 luglio 1944 in quella che fu la sede dell’Alto Comando delle Forze Armate Tedesche. All’interno di uno dei corpi del complesso è ospitata una mostra di grande interesse che racconta, oltre alle vicende del più noto putsch contro Adolf Hitler, le altre forme di resistenza alla dispotica e criminale dittatura. Tra le altre, vi si trovano le immagini e il racconto del ruolo di Sophie Scholl e degli altri membri del gruppo della Rosa Bianca.

Nella città di Mainz (Magonza in italiano), presso il Museo Gutemberg, uno dei più antichi musei di stampa e scrittura del mondo, troviamo una nicchia interamente dedicata all’operato dei ribelli della Rosa Bianca. Tra le conseguenze dell’operato di Johannes Gutenberg, l’inventore della moderna stampa tipografica, viene citato l’utilizzo della stampa per promuovere le idee libertarie esibendo, tra le altre, uno dei volantini pubblicati segretamente dall’organizzazione anti-nazista con base a Monaco.

Mappa delle località
Mappa dei luoghi segnalati a Monaco
Principali fonti:
Articolo dello Süddeutsche Zeitung sull’abitazione di Monaco dei fratelli Scholl
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