Ieri sera ho guardato una puntata su YouTube del serial televisivo l’Ispettore Derrick e, subito dopo, un’altra. Si tratta di un telefilm di tutto rispetto per le sue memorabili atmosfere e perché, negli anni ’80, era un sicuro riferimento per la serata del lunedì (ricordo bene il giorno?). Di Horst Tappert (1923 – 2008), l’attore che interpretò Stephan Derrick per 281 episodi, nel 2013, è stato casualmente scoperto e rivelato un esecrabile passato di volenteroso membro delle SS. Questo fatto, ha catapultato l’intera serie dentro gli abissi più oscuri della storia e fuori dalle tradizionali repliche televisive. Scopriamo questo e altri meno noti aspetti di quello che rimane il kraut-serial più seguito di sempre …
Un parrucchino per l’ispettore
Sembra quasi una condanna quella che ha voluto Horst Tappert indossare per quasi un quarto di secolo il parrucchino che lo trasformava nell’ispettore Stephan Derrick. Mentre un altro celebre e coevo poliziotto, l’ispettore Kojak (interpretato da Telly Savalas), stabiliva che la calvizie poteva diventare non solo “televisivamente sostenibile”, ma persino desiderabile per caratterizzare la propria immagine, il suo collega tedesco non riuscì mai a accettare l’idea che, anche senza capelli, si poteva comunque andare avanti con le indagini …
La Monaco di Derrick
Il serial è ambientato quasi interamente nella città di Monaco di Baviera e nei suoi dintorni. Le riprese in altre località sono così rare che si possono contare sulle dita di una mano. Tutti gli esterni rappresentano la città bavarese nella sua quotidianità che non è mai tradita da messe in scena eccessivamente artificiose. Non solo, tutti i bar, i locali notturni, i negozi e gli alberghi erano scelti tra quelli realmente aperti al pubblico. Cinque location in particolare si fanno riconoscere: il palazzo di giustizia (Justizpalast Muenchen), l’Università di Monaco (Ludwig-Maximilians-Universität München), gli esterni della prigione di Stadelheim, il sobborgo di Grünwald dove venivano riprese le scene ambientate nelle ville più esclusive della città e il distretto di Schwabing che sino a non molti anni fa era il quartiere malfamato della città e dove più facilmente si potevano trovare appartamenti dimessi e locali equivoci. Il quartiere, tra l’altro, ospitò anche molti criminali e tra questi, il più noto fu Adolf Hitler. In moltissime puntate, inoltre, vediamo svettare i caratteristici campanili della Frauenkirche contraddistinti dalle cupole a forma di cipolla. La sola ricostruzione ha riguardato (per ovvie ragioni) gli uffici della polizia che sono stati ricostruiti negli studi della Telenova a Pucheim, una cittadina presso Monaco.

Heil Tappert!
Nell’aprile del 2013, cinque anni dopo la sua morte, è stato casualmente scoperto il passato di attivo e volenteroso membro delle SS di Horst Tappert. Tappert operò prima nel reparto contraerea, l’SS-Flak, e, successivamente, nel 1° reggimento della divisione Totenkopf (teschio o testa di morto) e di preciso nella Panzergernadier, l’unità di fanteria motorizzata delle Waffen SS. Tappert venne mandato a combattere nel famigerato fronte orientale. Nel 1943 aveva vent’anni.

A seguito di questa scoperta, la programmazione delle repliche dell’Ispettore Derrick fu interrotta in molti paesi, Italia compresa (in quel momento le repliche erano messe in onda da RAI 3). La rete televisiva tedesca Zdf che deteneva i diritti sul serial ha bandito la sua messa in onda e ha fatto espressa rinuncia alla titolarità degli stessi (per questa ragione, l’intero telefilm è disponibile gratuitamente su YouTube).
Vacanze italiane
Chi volesse entrare nel locale che più spesso Horst Tappert frequentava durante le sue lunghe vacanze, dovrà andare all’Enoteca Scarpa più conosciuta come Officina del Musetto che si trova a Lignano Sabbiadoro in vicolo Merano al numero 9. L’attore raggiungeva la località balneare del Friuli Venezia Giulia ogni anno e per vent’anni. Acquistò anche un appartamento nella pacifica località di Lignano Riviera. Vi soggiornava nei mesi di maggio e di settembre preferendo risparmiarsi i periodi di maggiore affluenza turistica (peraltro, buona parte dei turisti della località friulana erano suoi connazionali). Leggo che, spesso portava con sé la madre e che si aggirava indisturbato poiché nessuno lo riconosceva (per capire come mai, si veda sopra).
Non solo a Lignano, Tappert aveva una casa anche in Sardegna e di preciso a Tanaunella, una minuta frazione del comune di Budoni posto a sud di Olbia lungo la costa orientale.
La sigla schizofrenica
Dieci secondi di ritmato jazz-pop anticipano un valzer lento e inesorabilmente malinconico: questa la struttura della sigla di testa dell’Ispettore Derrick che rimane una delle più amate o, almeno, ricordate dal pubblico. Composto dall’inglese poi trasferitosi in Germania, Les Humphries (pseudonimo di John Leslie Humphreys), il brano, nella prima parte, imita il sound delle colonne sonore dei polizieschi d’oltre oceano (avete presente i brani di Lalo Schifrin?), nella seconda, invece, riecheggia una delle composizioni più celebri del compositore russo Dmitrij Dmitrievič Šostakovič: il Valzer tratto dalla Suite per Orchestra Jazz n. 2.
John Leslie Humphreys fu anche la voce solista della band da lui fondata dei Les Humphries Singers che, negli anni ’70, ebbero ripetuti successi. Volete proprio ascoltarli? Ne siete sicuri? Allora Cliccate qui…
Harry
Fritz Wepper (1941) impersonò l’inossidabile vice ispettore Harry Klein per l’intera durata del serial. Capelli rossi, disinvolto con le donne, abile negli scontri a fuoco e nel corpo a corpo, capace di indossare giacche, giubbotti o gilet dalle più improbabili fatture e, serie dopo serie, sempre più in sovrappeso, Harry è stato il coprotagonista o la “spalla” per antonomasia.
La carriera cinematografica di Wepper è stata molto intensa e tutt’oggi è impegnato in una serie TV che è arrivata al ragguardevole traguardo della 195° puntata. Si tratta di Un ciclone in convento (Um Himmels Willen) dove Fritz Wepper interpreta il sindaco Wolfgang Woller.
Trasmessa da RAI2, la fortunata serie televisiva tedesca dal titolo originale Um Himmels Willen (letteralmente Per amor del cielo trasformato in Un ciclone in convento) ha come protagonisti il sindaco di Kaltenthal, Wolfgang Wöller (Fritz Wepper) che vuole trasformare il convento del paese in un moderno centro congressi e la sorella Lotte Albers (Jutta Speidel) che lotta per salvare l’antico convento. Dalla serie sono stati tratti quattro film per la televisione. Nel 2016 è stata realizzata la quindicesima stagione.
Numeri da capogiro
Trasmessa in 102 paesi, la serie ha raggiunto il cospicuo numero di 281 episodi prodotti dal 1974 al 1998. Sulle reti RAI, l’Ispettore Derrick è stato trasmesso per 35 anni di ininterrotta programmazione, repliche comprese. In Italia, la puntata record raccolse 6.679.000 spettatori, trasmessa il 15 marzo 1993, si intitolava Gli amici morti di Isolde.
Malelingue
A proposito di Stephan Derrick, l’autore e critico televisivo Ugo Buzzolan dichiarò che il tenente Colombo “non lo avrebbe assunto neanche come aiutante”. Il confronto tra i due investigatori, infatti, è stato inevitabile poiché le due seminali serie uscirono in Italia una a distanza di appena una settimana dall’altra nel gennaio del 1979. L’influente giornalista Indro Montanelli dichiarò che ciò che maggiormente apprezzava della serie tedesca era il fatto che poteva subito dimenticare di averla vista.

A occuparsi di frequente dell’ispettore monacense vi fu anche il filosofo, opinionista, docente, semiologo e scrittore Umberto Eco che non riuscì a trattenere una certa insofferenza per l’uomo che “finge di occuparsi di criminali; in realtà, il suo cauto interesse riguarda la cattura dell’audience”. Sempre il nostro Eco, nella sua rubrica settimanale La Bustina di Minerva che usciva sull’Espresso, il 17 settembre 1995, scriveva: Derrick è un uomo comune, anonimo, mediocre, in cui ogni spettatore può riconoscersi e le cui uniche capacità sembrano quelle di fungere da mediatore tra realtà e immaginazione. Le sue parole ebbero una certa “eco” e, in Germania, provocarono più di qualche risentimento…
Lo guardavo sempre da bambina, penso di non aver mai perso una puntata. Sulla serata non sono sicura: il lunedì sera c’era Lunedì Film, dici che magari Derrick non era il martedì?
La sigla la ricordo benissimo, così come anche Harry Klein che aveva un’aria un po’ più simpatica del suo boss…
Comunque sappi che rivelando quesa cosa del passato di Derrick mi hai fatto cadere un mito della mia infanzia 😉
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Ma infatti, per tutti è stato un duro colpo … beh, dai, proviamo a separare l’opera dall’uomo … infinite grazie della tua visita!
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Uguale a me, lo si guardava in famiglia e i nonni.
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L’Ispettore Derrick univa! Grazie della visita!
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Ho iniziato a seguirti con calma leggerò i post del passato. Ciao
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infinite grazie!
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Quoto Silvia, anche per me Derrick rimanda alla mia infanzia. Caspita però che delusione…mai avrei pensato che la sospensione dal palinsesto derivasse dal passato torbido del portatore di toupet!
Che nostalgia comunque quella sigla, altro che le sigle delle fiction di oggi! 🙂
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Ma si, la cosa fece un certo scalpore … a dire il vero TV2000, ha continuato e continua a replicarlo … su youtube, in ogni caso, trovi quasi tutta la serie … non si sa mai … il sapore della madeleine … grazie!
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Mi riporti indietro negli anni….ho letto tutto con molto interesse…
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Grazie! Non dimenticare di mettere nuovamente “alla prova” Derrick provando a guardarlo oggi… chissà quanti ricordi potrà risvegliare… a presto! (a proposito, a quando il tuo prossimo post?)
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Era uno dei miei telefilm preferiti , negli anni 80 ero ragazzino. Tra le curiosità varie accadde che una volta sola Derrick venne coinvolto sentimentalmente con una donna e una volta venne ferito da un’arma da fuoco . Quando Tappert morì nel 2008 mi trovavo a Vienna e la notizia occupo alcune prime pagine dei quotidiani, uno lo conservo tutt’ora .
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un vero esperto! Se ben ricordo, ci fu anche un veloce flirt con una giovane spia che, tuttavia, dovette poi partire per una missione segreta (o era solo una scusa?) … Infinite grazie della visita!
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Credo che sia colpa sua che io abbia la passione per il tedesco e sia finita a Vienna
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… quindi puoi vedere Derrick in lingua originale! Che fortuna! E quindi, è proprio grazie a Derrick possiamo leggere il tuo blog su Vienna… beh, bravo Stephan! Grazie della visita e a presto!
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Ci fu un altro telefilm tedesco più o meno contemporaneo, Koster, che però non ebbe molto successo .Poco dopo arrivò Schimansky , personaggio totalmente diverso dagli attempati predecessori, che passò quasi inosservato e Siska. Negli ultimi 20 anni c’ è stata un’ invasione di polizieschi tedeschi, il più celebrato è l’ ottimo Cobra 11 girati a Colonia,altri sono ambientati a Lipsia,Monaco, Dusseldorf e Amburgo.
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Uau! Adesso mi informo per bene su tutte le serie che mi hai elencato … Infinite grazie e a presto!
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Di niente Davide, mi sovviene ora un bel telefilm made in Germany girato a Essen, si chiama Last Cop,essendo recente forse lo conosci . È sullo stile investigativo tradizionale con il protagonista sopra le righe ma simpatico,una delle caratteristiche è che non ci sono violenze per far spettacolo e sparatorie, una serie più umana e intellettiva.Sono quasi tre a anni che la Rai non manda in onda la serie conclusiva.
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questo weekend mi dedico ai tuoi consigli! Grazie ancora!
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Con mia nonna guardavo Derrick ed anche la mitica serie “la clinica della foresta nera”. Ho un buon ricordo delle vicende del professor Brinkmann.
Sono stato di volata a Trieste, qualcosa scrivere’….ma non l’ho vista come avrei voluto….
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… Derrick univa! Aspetto allora il tuo post su Trieste …
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Molto bello l’articolo 🙂 Un caro saluto. Giovanni di Krimi (http://digilander.libero.it/krimiserie/)
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Molte grazie e a presto!
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Un uomo un mito, non muore mai chi vive nei ricordi della gente! Onore a te Ispettore Derrick!
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E’ Sempre stato un commissario che ha mediato tra l’ immaginario e’ la realta come sosteneva U. Eco. Infatti noi lo ricordiamo nella nostra infanzia in lunghi proloqui e analisi introspettive con Harry pareva quasi che ogni assassino o colpevole o vittima li coinvolgesse direttamente personalmente. Molte delle volte lo stesso Derrick appariva preoccupato per tutti i suoi personaggi. Un mix di elementi di analisi proloqui e introspezioni. Comunque davvero un boccata d’aria buona in confronto ai serial TV di oggi basati sulla violenza e sulla mediocrita umana dei centri urbani.
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