Scesi dal vaporetto all’imabarcadero di S. Maria Elisabetta (quello principale dell’isola di Lido di Venezia), raggiungiamo il punto noleggio biciclette che si trova a pochi passi lungo il Granviale S. Maria Elisabetta. In pochi minuti stiamo già percorrendo l’itinerario che ci porterà da un capo all’altro della stretta striscia di terra che si estende tra la laguna veneziana e il mare Adriatico. Se la pedalata isolana vi incuriosisce e se volete informarvi su cosa visitare a Lido di Venezia, allora non potrete far altro che seguirci…
Dove noleggiare la bicicletta
In prossimità dell’imbarcadero trovate due punti noleggio. Il più comodo poiché raggiungibile in meno di un minuto è Lidoonbike che è quello che abbiamo utilizzato noi. Proseguendo lungo il Granviale, al numero 79, troverete l’agenzia Venice Bike Rental anch’essa ottimamente recensita. La tariffa giornaliera per l’affitto di una bicicletta è per entrambe le agenzie di 9,00 euro/giorno (qui il tariffario completo). Al ritiro della due ruote viene richiesto il deposito di un documento d’identità e viene consegnata una comoda e pratica mappa dell’isola.
Distanze
Il Lido di Venezia si allunga per 12 chilometri delimitati dai porti di San Nicolò e di Malamocco, in località Alberoni. La larghezza massima dell’isola è di 1.7 chilometri, ma per lo più si limita a qualche centinaio di metri. Un tour completo richiederà la percorrenza di circa 30 chilometri ben scanditi da alcune mete di notevole interesse. Accanto alle piste ciclabili, sono previsti tratti di percorrenza in strade trafficate (sì, perché al Lido le macchine possono circolare), ma il tutto avviene in relativa sicurezza.
Tragitto a sud
Dal punto noleggio biciclette, attraversiamo l’isola percorrendo per intero il Granviale S. Maria Elisabetta e poi seguiamo il lungomare sud. Da un lato vediamo le poco attraenti spiagge attrezzate lidensi, dall’altro, riconosciamo il celebre Hotel des Bains (1900), edificio simbolo del liberty lagunare reso famoso dalla pagine dal capolavoro letterario di Thomas Mann, Morte a Venezia e, successivamente, il Palazzo del Cinema di Venezia (1938), sorto durante la dittatura fascista seguendo i canoni monumentali e scenografici tipici dell’architettura di regime (l’edificio è stato in seguito più volte rimaneggiato). A poca distanza, vediamo l’Hotel Excelsior (1908), superbo esempio di architettura in stile moresco di inizio Novecento e annualmente destinato all’ospitalità delle star durante la celebre mostra La Biennale del Cinema di Venezia. Ci lasciamo alle spalle questi nobili edifici (e la loro controversa contemporaneità) e proseguiamo il tour seguendo i Murazzi…

La possente diga in pietra denominata Murazzi è per intero percorribile nella sua sommità in bicicletta. Lo sbarramento è lungo cinque chilometri, non è molto elevato e fu provvidenzialmente costruito in pietra dalla Repubblica di Venezia per difendere gli argini della laguna dall’erosione del mare. Il percorso è agevole e consente una piacevole vista sulle spiagge libere del Lido di Venezia e sull’Adriatico. Dopo qualche chilometro, “scendiamo” dai Murazzi per la ben giustificata ragione di visitare la pacifica e suggestiva località di Malamocco.


Malamocco è il luogo ideale per una sosta. Il piccolo centro è animato da una quotidianità autentica e dalla presenza di alcuni turisti particolarmente rispettosi del luogo, dei suoi silenzi e della sua completa estraneità al bazar Venezia. Nel paese, raggiungendo le rive opposte, quelle che si affacciano sulla laguna, possiamo vedere da vicino l’isolotto di Poveglia che rappresenta uno dei segreti meglio custoditi della Serenissima poiché inaccessibile…
Proseguiamo il nostro tour del Lido di Venezia percorrendo la riva opposta a quella adriatica. Raggiungiamo l’anonima località Alberoni e da qui raggiungiamo la Diga Alberoni Faro non prima di aver attraversato l’area destinata a uno dei cantieri più prolissi della nostra Repubblica… Sarà utile avvisarvi che tra Alberoni e la Diga Alberoni Faro è necessario più volte portare la bicicletta a mano poiché il sentiero è decisamente accidentato: ma ne vale la pena? Continuate a leggere per decidere…
I cantieri del MOSE (acronimo di Modulo Sperimentale Elettromeccanico) rappresentano un’ottima occasione per soffermarsi e fare il punto non solo sulle proprie forze, ma anche sull’evoluzione di un’opera che, come potrete anche voi constatare dalle immagini che trovate qui sotto, è ancora tutta da completare… Siamo nella Bocca di Malamocco, uno dei tre passaggi di mare (gli altri sono la Bocca del Lido e la Bocca di Chioggia) dove saranno installate le paratoie mobili a scomparsa. Si tratta dell’apertura più profonda e dove, oltre agli imponenti portelloni submarini, verrà realizzata una conca di navigazione per consentire alle navi di transitare anche a laguna sigillata.
Proseguiamo oltre e raggiungiamo la Spiaggia degli Alberoni, un tratto di costa particolarmente ambito dai veneziani. Lasciamo le biciclette a riva e ci avviamo a piedi verso il desolante, ma suggestivo terminale della lunghissima Diga Alberoni Faro. La percorriamo per intero lungo i suoi 450 metri di lunghezza tutti abbondantemente sotto il sole…
Ritorno a Lido e tragitto a Nord
Tra le mete più ambite dell’isola veneziana, l’antico Cimitero Ebraico di Venezia (1389) offre l’opportunità di entrare in uno dei più antichi luoghi ebraici d’Europa destinati alla sepoltura dei morti a essersi preservato. Gli orari ristretti e l’incognita delle festività ebraiche (che sono decisamente numerose), tuttavia, rendono la visita decisamente complicata poiché il rischio di trovare i cancelli chiusi è elevato…
Aeroporto Nicelli
A poca distanza dal cimitero ebraico, raggiungiamo l’ultima meta del nostro tour in bicicletta del Lido di Venezia. Raggiungiamo lo storico Aeroporto Nicelli (1909) che ci offre la straordinaria opportunità di una visita libera che può comprendere anche il suo interno. L’edificio principale fu eretto successivamente (1934), durante il periodo fascista e su progetto dei poco noti architetti Felice Santabarbara e Mario Emmer che seguirono mirabilmente le linee guida dello stile razionalista senza declinarle alle tradizionali e ingombranti scenografie monumentali di regime. Durante gli anni ’30, l’Aeroporto Nicelli divenne il secondo aeroporto più importante d’Italia dopo quello della capitale. La scelta di realizzare il nuovo scalo di Tessera (1954) segnò l’inevitabile declino dello scalo lidense attualmente impiegato esclusivamente dalla aviazione generale e sportiva. L’Aeroporto Nicelli è stato eletto dalla BBC tra i dieci aeroporti più belli al mondo e primo per l’aviazione generale. Tra i suoi transitanti non possiamo non ricordare l’ancora semplicemente cancelliere Adolf Hitler che il 14 giugno del 1934 atterrò al Lido di Venezia in occasione del suo primo viaggio di stato che ebbe come ospite il nostrano Benito Mussolini…
Finisce qui la nostra pedalata da un capo all’altro del Lido di Venezia. Il bottino di stimoli, curiosità e vere e proprie scoperte ha sicuramente giustificato l’impegno che non è stato solo fisico, ma anche economico (treno, traghetto e noleggio biciclette).
Abbiamo trovato una interessante introduzione ai luoghi visitati nell’agevole Corto Sconto. La guida di Corto Maltese alla Venezia nascosta (ed. Rizzoli Lizard 2009) che vi suggerisco di leggere qualsiasi sia il vostro progetto di visita nella Serenissima. Se il raggio d’azione delle vostre biciclettate vorrà comprendere questa e altre destinazioni nel territorio lagunare vi suggerisco la guida La laguna di Venezia. Itinerari in bicicletta nel paesaggio lagunare veneto (Ed. Ediciclo 2008).
bell’idea
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Interessante tragitto. Questo dimostra che l’Italia possiede un notevole patrimonio turistico/artistico sconosciuto che merita la valorizzazione. Nel mio girovagare in lungo e in largo la penisola ho scoperto tante realtà come quella che hai descritto. Purtroppo le riviste e le guide turistiche non contemplano questi luoghi per il solo motivo che non fanno vendere dopie. O se lo fanno, è solo in modo limitato.
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Ma infatti… grazie della visita e del tuo commento è a presto!
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