La tedesca Weimar è una cittadina raccolta e percorrerla per intero occuperà poco più di mezza giornata. Ben maggiore sarà l’impegno nel comprenderne il significato e la grandezza che è di straordinaria misura. Il vostro soggiorno sarà in ogni caso premiato e lascerete malvolentieri il piccolo centro della Turingia perché in nessun altro luogo così brevi distanze conducono così lontano. Ecco tutto ciò che dovete sapere per visitare la città icona della Germania nota anche come la Atene sull’Ilm…
“… voglia dirci piuttosto se abbiamo molta strada per andare di qui all’Esplanade”.
“Ma no, signora, un’inezia! Da noi a Weimar non ci sono mai grandi distanze: la grandezza è tutta nello spirito”Da Carlotta a Weimar di Thomas Mann

1) Il monumento a Goethe e Schiller
Orientarsi a Weimar è semplice ma dovete sapere che la geografia della città è fatta sopratutto di personaggi e di storie, non solo di vie e piazze. Per questa ragione, la vostra visita non può che iniziare dal suo più illustre cittadino, lo scrittore, poeta e drammaturgo tedesco Johann Wolfgang von Goethe e da ciò che ne testimonia la antica e prolungata presenza.
Proprio nel centro della città, di fronte al Deutsches Nationaltheater, trovate il sommo poeta. Non lo trovate da solo ma in compagnia di Friedrich Schiller altro illustre weimarer. Siete nella vivace Theaterplatz e i due fari della cultura germanica se ne stanno immobili elevati da un piedistallo che insieme alle loro bronzee forme costituisce il Monumento a Goethe e Schiller, il Goethe-Schiller-Denkmal. Il monumento è il landmark della città e dello stato federato della Turingia, è di ottima fattura e tutti lo ammirano e lo fotografano da ogni possibile angolazione…

Inaugurato nel 1857, ci mostra Goethe e il suo amico e collaboratore Schiller mentre innalzano una corona d’alloro; l’antico simbolo di sapienza e di gloria. Consapevoli del ruolo di trionfanti imperatori della cultura teutonica (ed europea), i due guardano avanti, Goethe dritto a se e Schiller verso l’alto evocando in questo modo la natura più apertamente visionaria e idealista della sua opera. Lo scultore, il tedesco di Dresda Ernst Rietschel, si è preso la libertà di inscenare un piccolo e del tutto giustificabile inganno: Goethe appare di uguale statura del bronzeo compagno, mentre, nella realtà, era di trenta centimetri più basso…
2) La Casa e il Museo di Goethe
A Weimar potete visitare la casa dove più lungamente visse Goethe nelle cui stanze sono conservate innumerevoli testimonianze che vi fanno scoprire molto sulla sua personalità, abitudini e vicende pubbliche e private. Oggetti e arredi, inoltre, vi confermano la irriducibile passione del poeta per la classicità e per l’Italia che visitò durante i suoi celeberrimi viaggi. L’abitazione si trova nella centrale piazza Frauenplan all’interno di un pregevole palazzo in stile barocco risalente ai primi anni del secolo XVIII. Nel novecentesco ampliamento trovate l’ambitissimo Goethe National Museum che descrive in modo dovizioso e avvincente vita, opera e pensiero di colui che dominò incontrastato il periodo cruciale del passaggio tra l’ancien regime e la cultura divenuta “nostra” tra Illuminismo, Classicismo e Romanticismo…

L’abitazione ospitò Goethe dal 1782 al 1832, anno della sua morte. Al suo interno si svolse gran parte della fervida attività come scrittore, ma anche come scienziato, filosofo naturalista, pittore, consigliere politico e musicista. Vi furono trascorse le più tormentate giornate di crisi creativa e di delusione politica e sociale, ma anche i momenti più spensierati e felici come quelli vissuti insieme alla amata Christiane Vulpius (1765-1816), una semplice fioraia che diventò la più longeva compagna di vita del poeta. La permanenza a Weimar fu lungamente interrotta per soli due anni quando, tra il 1786 e il 1789, il trentasettenne Goethe intraprese il primo e più lungo viaggio in Italia. La casa e il museo hanno ingesso comune e la visita si svolge in un’atmosfera di grande dedizione e curiosità…

3) La Casa-giardino di Goethe
Se il vostro vuole essere un itinerario marcatamente goethiano avete la possibilità di visitare anche la Casa-giardino del poeta tedesco, la Goethes Gartenhaus, dove Goethe visse tra il 1775 e il 1782 prima di trasferirsi nella abitazione della Frauenplan e che mantenne come luogo di rifugio dalle calure estive e dalle non desiderate compagnie. La casa, dall’aspetto semplice ma dalla idilliaca collocazione, si trova nel magnifico parco Park an der Ilm che lo stesso Goethe contribuì nel trasformare in un incantevole giardino all’inglese. Nella casa-giardino, Goethe scrisse alcune tra le sue principali opere come la tragedia in prosa Ifigenia in Tauride…

4) Il Cimitero Storico di Weimar
5) La storica sede del Bauhaus
Lasciatevi alle spalle, ma solo per qualche ora, la Weimar classica, e scoprite quella moderna visitando uno dei centri dove la modernità fu elaborata con straordinari e memorabili esiti nei suoi linguaggi artistici, architettonici e in generale, culturali. Raggiungete la storica sede dell’istituto superiore per le arti creative Staatliches Bauhaus, fondato a Weimar nel 1919 sotto la direzione del giovane architetto tedesco Walter Gropius. In seguito, visitate la Haus am Horn, il seminale Monumento ai Caduti di Marzo e il nuovo Bauhaus Museum inaugurato ad aprile del 2019.
Nel lato occidentale del Park an der Ilm trovate il complesso che ospitò l’istituto del Bauhaus dalla sua fondazione avvenuta nel 1919 sino al 1925 quando venne trasferito a Deassu perché indesiderato dal governo precocemente reazionario della Turingia. L’istituto sorto nel dopo guerra prese il posto della Großherzoglich-Sächsische Kunstschule (Scuola d’arte granducale di Sassonia) la cui sezione della Scuola di artigianato artistico (nucleo del futuro Bauhaus) fu fondata e diretta dal 1907 sino al 1914 da Henry van de Velde, influente architetto e artista di origine belga. De Velde si occupò della progettazione dello stabile eretto tra il 1904 e il 1911 in stile Jugenstil. Fu proprio lui a suggerire Gropius come successore. Tra i maestri che il nuovo direttore raccolse nell’istituto vi furono Johannes Itten, Lyonel Feininger, Hannes Meyer, Vasilij Kandinsky e Paul Klee.

Il complesso è tutt’oggi impiegato per i corsi universitari della Bauhaus-Universität nuovamente attiva dal 1996. Potete liberamente accedervi per una breve passeggiata lungo i corridoi e le scalinate dove trovate le decorazioni murali realizzate ai tempi del Bauhaus e di recente ripristinate.
6) La Casa sul Corno
L’obiettivo della costruzione della casa era il massimo comfort con la massima economia grazie all’applicazione della migliore artigianalità e la migliore distribuzione degli spazi come forma, dimensione e articolazione
Walter Gropius
Entrate a contatto con l’opera del Bauhaus accedendo alla abitazione prototipo denominata Haus am Horn, la Casa sul Corno, che si trova ai margini orientali del Park am der Ilm a poca distanza dalla Casa-giardino di Goethe. Costruita in occasione della mostra del 1923 organizzata a Weimar dal Bauhaus, fu progettata da Georg Muche, pittore e maestro, e selezionata come progetto vincitore del concorso svoltosi internamente all’istituto. Tra i partecipanti vi era anche il direttore Gropius che accettò molto laconicamente la sconfitta… Non vi descrivo le corpose novità concettuali, progettuali e funzionali dell’edificio invitandovi a fare particolare attenzione alla disposizione delle stanze, agli arredi della cucina e a quelli della cameretta per i bambini.

7) Il Monumento ai Caduti di Marzo
Un secondo costrutto riconducibile al Bauhaus e più precisamente al lavoro del suo direttore lo trovate all’interno del Cimitero Storico di Weimar dove siete già entrati per conoscere il luogo di sepoltura di Goethe. Si tratta del Monumento ai Caduti di Marzo opera tra le più ragguardevoli tra quelle realizzate durante la prima stagione del Bauhaus che vedeva i lavori dei maestri e allievi fortemente ispirati all’Espressionismo. Il monumento è realizzato in cemento armato e commemora i cittadini di Weimar che persero la vita durante la resistenza al fallito Putsch di Kapp (1920) che anticipò di tre anni il più noto Putsch di Monaco guidato dall’allora trentatreenne Adolf Hitler…

Il monumento che potete osservare è la ricostruzione in scala ridotta avvenuta nel 1946. L’originale fu distrutto nel 1936 dai nazisti facendo uso di cariche dinamitarde. Anche in questo caso mi limito a segnalarvi l’importanza del manufatto considerato il primo esempio di monumento concettuale e non figurativo.
8) Il Bauhaus Museum Weimar
Nel 2019, in occasione del centenario dalla fondazione del Bauhaus, a Weimar è stato puntualmente inaugurato il prezioso museo dedicato alla celebre scuola e ai suoi fervidi anni di elaborazione artistica e progettuale. Si tratta del Bauhaus Museum Weimar inserito in un edificio cubico di nuova costruzione che trovate a pochi passi uscendo dal centro storico in direzione nord. All’interno, il percorso di visita di grande impatto e articolato su quattro piani, presenta una ricca collezione di pezzi ideati durante gli anni della storica scuola. Il museo è stato disegnato dalla progettista tedesca Heike Hanada che ha conferito alla città un’opera impeccabile e ottimamente collocata nelle vicinanze dell’ingombrate piazza Gauforum (se ne parla più sotto) e dello storico Neues Museum Weimar…

9) Il Neues Museum Weimar
L’inaugurazione del Bauhaus Museum è stata accompagnata dalla riapertura del restaurato Neues Museum dove è presentata l’esposizione stabile Van de Velde, Nietzsche e il Modernismo attorno al 1900. Nei magnifici locali dell’edifico ottocentesco in stile neo-rinascimentale trovate una mostra ottimamente allestita e incentrata sugli anni che precedettero il Bauhaus. Partendo dalla figura di culto del filosofo Friedrich Nietzsche vissuto a Weimar tra il 1897 e il 1900, l’esposizione presenta opere pittoriche e scultoree del realismo, dell’impressionismo e dell’Art Nouveau comprendendo una sezione molto dettagliata dedicata all’architetto designer e artista belga Henry van de Velde il cui nome non solo è legato alle premesse del Bauhaus, ma anche al luogo che vide Friedrich Nietzsche trascorrere i suoi ultimi giorni…

10) L’Archivio e la dimora di Nietzsche
Lungo la Humboldt Strasse, al numero 36, trovate la storica villa Silberblick che ospitò Friedrich Wilhelm Nietzsche tra il 1897 e il 1900, anno della sua morte. Il filosofo vi giunse gravemente malato e in uno stato semi-catatonico come ospite della sorella Elisabeth Förster. In quella casa Elisabeth aveva trasferito l’Archivio di Nietzsche da lei fondato a Naumburg nel 1894 raccogliendo gli scritti del fratello. La villa è ricca di storie e di memorie che gremiscono il ristretto spazio delle stanze visitabili. Trovate oggetti e documenti, a volte difficili da interpretare, a volte fortemente narrativi come la minuta statua che ci ricorda la sofferente permanenza del celeberrimo filosofo ritraendolo inerte accomodato accanto alla finestra con vista sul giardino…
Nei primi anni del Novecento, su intervento dell’architetto a voi già noto Henry van de Velde, la villa-archivio venne per intero ristrutturata negli arredi con un intervento di straordinaria eleganza e coerenza che potete vedere in tutta la sua originale formulazione seppur limitatamente al solo piano terra.

Villa Silberblick ebbe anche ad accogliere il baffuto dittatore tedesco che nel 1934, su invito di Elisabeth Förster-Nietzsche, la raggiunse con il suo fotografo personale Heinrich Hoffmann per essere immortalato mentre, ispirato, contemplava il busto del pensatore. Due vicende legano la villa all’Italia: la prima fu l’intervento del “nostro” Mussolini che, venuto a conoscenza delle disgrazie economiche di Elisabeth Forster-Nietzsche, inviò un assegno di centomila lire a sostegno dell’archivio. La seconda fu la straordinaria apertura dell’archivio riservata ai nostri studiosi e interpreti del opera del filosofo tedesco Mazzino Montinari e Giorgio Colli durante gli anni della Repubblica Democratica Tedesca quando l’archivio era inaccessibile (le opere di Nietzsche furono bandite dalla Germania dell’Est).
11) Il Teatro Nazionale Tedesco
Weimar è ovunque nota perché nel 1919 vi si raccolse l’assemblea costituente che inaugurò l’esperienza della Repubblica di Weimar la cui sfortunata sorte ne ha offuscato le luminose premesse. Dopo la Grande Guerra, la sconfitta e nel mentre di una rivoluzione che assunse i tratti di vera e propria guerra civile, a Weimar fu sancita la prima democrazia liberale della Germania che terminerà quattordici anni dopo nel fatidico 1933. Ecco cosa visitare al riguardo…
Il luogo simbolo dell’evento è il Deutches Nationaltheater, il Teatro Nazionale Tedesco, che trovate nella Theaterplatz alle spalle del Monumento a Goethe e Schiller. Al suo interno, il 6 febbraio 1919 si incontrò per la prima volta l’Assemblea Nazionale. La Costituzione fu adottata a Weimar il 31 luglio 1919, venne completata l’11 agosto e fu proclamata il 14 dello stesso mese. All’esterno del teatro una tabella commemorativa ricorda l’evento. La tabella è la riproduzione di quella originale progettata da Walter Gropius e divelta durante gli anni del nazionalsocialismo…

Weimar fu scelta come sede della costituente poiché a Berlino i moti rivoluzionari e le lotte tra opposte fazioni non garantivano sicurezza e indipendenza all’assemblea. Vi fu anche una ragione simbolica volendo idealmente legare l’operato dei costituenti agli ideali umanitari della Weimar classica.
12) La Haus der Weimarer Republik
Restate nella Theaterplatz, ma andate al lato opposto rispetto al Teatro Nazionale Tedesco dove trovate la Casa della Repubblica di Weimar, la Haus der Weimarer Republik. Si tratta del nuovo museo inaugurato a luglio 2019 in occasione del centenario dall’approvazione della Costituzione di Weimar. Al suo interno, la mostra permanente presenta un quadro generale della Repubblica di Weimar attraverso documenti, fotografie, video e postazioni multimediali. La mostra è divisa in sei capitoli, gli inizi rivoluzionari, il consolidamento, la quotidianità delle persone, i risultati, le crisi e le sfide a cui la giovane democrazia non riuscì a dare risposta…
13) La Marktplatz e l’Hotel Elephant
Raggiungete la piacevole Marktplatz dove, in un lato trovate il municipio e in quello opposto l’ufficio turistico che vi offrirà un ricco bottino di informazioni e brochure. Accanto al municipio vi è facile individuare la residenza dove il pittore rinascimentale Lucas Cranach il Vecchio trascorse l’ultimo anno di vita e i cui portali riccamente decorati sono tra gli spot più fotografati di Weimar. Al centro della piazza trovate una pregevole fontana monumentale dominata dalla statua di Nettuno ai cui piedi vedete un allegro putto mentre cavalca un delfino. Proseguite la panoramica e guardate a sud soffermandovi davanti l’ingresso dell’Hotel Elephant…
Lo storico albergo deve la sua fama agli innumerevoli illustri ospiti che vi soggiornarono tra i quali troviamo Johann Sebastian Bach, Wolfgang Goethe, Friedrich Schiller, Franz Liszt, Richard Wagner e gli artisti del Bauhaus. Dopo la seconda guerra mondiale, l’albergo venne chiuso, ma non prima di aver ospitato l’uomo simbolo della Guerra Patriottica dell’Unione Sovietica contro le armate del Terzo Reich, il generale Georgij Konstantinovič Žukov. Prima ancora vi furono alloggiate le forze di occupazione americane; gli stessi uomini che a poca distanza aprirono le porte al famigerato campo di concentramento di Buchenwald.
- Particolare della facciata dell’hotel Elephant di Weimar | © Carsten Czaja
Nel maggio del 1955 l’albergo aprì nuovamente e il primo ospite fu Thomas Mann che vi soggiornò in occasione della consegna del premio Schiller. Mann vi ambientò il suo romanzo Carlotta a Weimar e proprio in una camera dell’Elephant soggiorna la protagonista Carlotta nell’attesa dell’ambito incontro con Goethe.
All’interno del centrale hotel vi fu anche la ripetuta presenza del dittatore divenuto il Führer che raggiunse la città della Turingia trentacinque volte. Durante le permanenze, dal balcone che ancora caratterizza la facciata dell’edificio rivolgeva infervorati proclami ai cittadini di Weimar che riempivano all’inverosimile la piazza. Tutto ciò accadeva già a partire dal 1932 in una città e in uno stato confederato che mostrarono precocemente un orientamento apertamente filo nazionalsocialista. Forse per compiacere l’illustre ospite o per semplice adeguamento alle nuove tendenze architettoniche, nei primi anni ’30 l’ingresso e i balconi persero i decori Jugendstil trasformandosi in quelli più seriosi che ancora oggi potete vedere. Non ci sono dubbi, invece, sulle ragioni dell’aggiunta della Balconata del Führer posizionata sopra l’ingresso principale.
14) Il Gauforum
Immobile e ingombrante memoria del famigerato regime nazionalsocialista, il Gauforum è un esteso complesso articolato in quattro edifici che delimitano un’ampio seppur parzialmente irrisolto piazzale. Realizzato nel 1937 come modello per gli omologhi complessi di Bayreuth, Dresda, Francoforte e Augusta, aveva il compito di ospitare gli uffici del partito e del governo regionale insieme a quello di dimostrare la forza del regime presentandosi con un’architettura resa monumentale dalla considerevole estensione longitudinale di ciascun corpo. Nell’insieme, il complesso occupa più di 40.000 metri quadrati…

Dei cinque edifici in origine progettati, ne furono realizzati tre durante gli anni del nazionalismo e un quarto successivamente. Quest’ultimo è adibito a centro commerciale, mentre gli altri continuano a costituire la sede degli uffici governativi. Per depotenziarne il significato politico, gli edifici sono stati tinteggiati ciascuno di diverso colore. Nel 2020, al suo interno aprirà una mostra permanente sul tema del lavoro forzato durante gli anni del nazionalsocialismo.

15) Casa Liszt
Prima di partire, tornate nella Weimar classica e in particolare nella Weimar che fu capitale europea della musica potendo vantare tra i suoi residenti il pianista, direttore e compositore di origini ungheresi Franz Liszt. Liszt trascorse molti anni nella cittadina della Turingia dove si stabilì dal 1848 al 1861 e che dal 1869 al 1886, anno della sua morte, continuò a raggiungere durante i suoi lunghi soggiorni estivi. A Weimar potete visitare l’abitazione in cui Liszt risiedeva temporaneamente che si trova uscendo dal Park am der Ilm in direzione della storica sede del Bauhaus. Al suo interno vedete numerose testimonianze come il suo amato pianoforte a coda Bechstein e il ritratto del suo beniamino, Ludwig van Beethoven.

Tra le infinite storie che vi trovarono ambientazione si deve citare quella che vide il trentacinquenne Richard Wagner ospite in clandestinità di Liszt (suo futuro suocero). Accadde in occasione della tumultuosa insurrezione di Dresda del 1849, quando Richard si mise a erigere barricate in compagnia dell’anarchico e rivoluzionario russo Michail Bakunin. Raggiunto da un mandato d’arresto per le sue iniziative di protesta, il compositore riparò nella abitazione di Liszt che in seguito lo fece espatriare clandestinamente in Svizzera, ma non prima di averlo redarguito…
Basta con la politica e con le chiacchiere socialiste. Occorre rimettersi al lavoro con ardore, il che non sarà difficile, col vulcano che Ella ha nel cervello
Franz Liszt rivolgendosi a Richard Wagner
Hai fatto delle splendide foto. Post molto interessante ☺️
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