Ci sono quattro ottime ragioni per visitare Bautzen, la città tedesca della Alta Lusazia, in Sassonia. La prima è che la località che si affaccia sul fiume Sprea ha un pregevole centro storico connotato dalle molte torri medioevali raccolte attorno al castello di Ortenburg. Le altre, le potrete scoprire solo leggendo oltre…

La Digione della Germania
Se a un tedesco dite la parola Bautzen, penserà subito alla Bautz’ner Senf e più in generale alla senape. Il preparato piccante, infatti, è la prima ragione della rinomanza della cittadina sassone dove viene fieramente prodotto e proposto nella qualità più apprezzata dal pubblico teutonico. La Bautz’ner Senf detiene il settantacinque percento del mercato nazionale e non teme alcun concorrente, ne francese, ne inglese. Se la cosa vi sembra di poco conto, dovete considerare che siamo nella nazione dei würstel e che i würstel si accompagnano quasi sempre con la salsa dal caratteristico colore giallo: capite ora la vitale importanza di Bautzen?
Oltre al prodotto industriale, nelle botteghe del centro si trovano esclusive varianti gourmet riservate a un pubblico di intenditori che qui, in Germania, non mancano. Leggiamo, inoltre, che al contrario di molte altre senapi che devono la loro colorazione all’aggiunta di curcuma, quella della Bautz’ner Senf ottiene il colore giallo grazie alla finissima macinazione dei semi di senape diventando in questo modo più pregiata. Oltre alla sua popolarità, c’è un’altra ragione per simpatizzare con la senape prodotta a Bautzen. Si tratta, infatti, di uno dei pochi prodotti sopravvissuti al collasso manifatturiero della ex Repubblica Democratica Tedesca a seguito della unificazione con la Germania dell’ovest. Per i tedeschi dell’est, quindi, la Bautz’ner Senf ha anche il sapore della Ostalgie…


Capitale culturale dei Sorabi
Presente nel territorio della Lusazia già dal tardo medioevo, l’etnia dei Sorabi ha il primato di essere la più piccola minoranza slava al mondo. Attualmente, la comunità comprende circa 60.000 persone e Bautzen è il suo centro culturale e politico. La lingua parlata differisce dal tedesco essendo più simile al ceco e al polacco, per questa ragione, nella cittadina della Lusazia vige il bilinguismo come si può vedere anche nella segnaletica stradale.
Malgrado l’ostinato tentativo dei sassoni, dei prussiani e dei nazisti di cancellare l’antica comunità etnica, i Sorabi hanno fieramente mantenuto la loro autonomia, le loro tradizioni e la loro lingua. Negli anni della Repubblica Democratica Tedesca (1949-1990), la comunità era tollerata, ma mantenuta sempre sotto l’attenta sorveglianza dalla famigerata Stasi. Il folklore dei Sorabi ha la massima espressione nel periodo pasquale e sono molto ambite le coloratissime uova finemente decorate a mano dalle donne sorabe con motivi elaborati e frutto di una tradizione millenaria.
Le prigioni della DDR
Durante gli anni della Repubblica Democratica Tedesca, Bautzen divenne tristemente famosa per aver ospitato due delle prigioni più famigerate dello stato socialista semplicemente denominate Bautzen I e Bautzen II. Per questa ragione, la città era soprannominata Gelbes Elend (miseria gialla) riferendosi al colore giallo dei mattoni dell’edificio con pianta a croce di Bautzen I, il più capiente dei due. Nelle celle delle due carceri transitarono decine di migliaia di persone e almeno 2.700 prigionieri morirono durante la detenzione. Attive già durante gli anni del regime nazionalsocialista, dal 1956 al 1989 divennero uno dei simboli più cruenti della repressione di regime avendo ospitato numerosi oppositori politici reali o presunti.
La prigione di Bautzen I posta a nord del centro abitato è stata ammodernata e mantenuta come centro di detenzione. Bautzen II che si trova a pochi passi dal centro storico, invece, è stata trasformata in memoriale, il Gedenkstätte Bautzen, consentendo ai visitatori di entrare nel suo interno e liberamente percorrerne i lunghi corridoi tra celle, locali di servizio, uffici e stanze per gli interrogatori e l’isolamento. Una scarna, ma significativa esposizione rivela le pratiche detentive e punitive poste in atto dalla Stasi e, tramite fotografie e documenti, sono ricordati i molti dissidenti politici che vi furono internati.
Pur trattandosi di una cittadina con meno di 30.000 abitanti, Bautzen è ricca di sorprese e merita una visita che potrà comprendere anche l’ingresso al Sorbisches Museum (il museo della comunità soraba) e, per i più avveduti, anche una capatina al Museo della Senape, Bautzener Senfladen Museum (lo trovate nella Schloßstraße al numero 3)…
Davide, il tuo articolo cade proprio a fagiolo.
Era da un po’ che avevo in mente di visitare Bautzen, ma non sapevo esattamente cosa aspettarmi. Stessa cosa per Gorlitz e Chemnitz, e vedo che hai scritto di ognuna di queste località. Temo che fine dicembre non sia il periodo migliore per una visita, magari me le lascio per l’estate prossima.
Grazie davvero, buona giornata!
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ti auguro di poterci andare, la Sassonia è una terra meravigliosa, ovviamente, se già non ci sei andata, mi raccomando di privilegiare Lipsia e Dresda… Ti ringrazio molto e in futuro leggerò il tuo reportage! Ci conto!
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Ho la fortuna di andare spesso da quelle parti, o per lo meno nelle sue vicinanze. Il mio ragazzo è ceco ed abita al confine con la Germania, in un’ora scarsa arriviamo a Dresda, che amo e ho visitato mille volte, mentre a Lipsia siamo andati questa estate. Cercavo delle alternative ed i tuoi articoli sono davvero perfetti, grazie ancora!
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…grazie a te e buon futuro viaggio sassone!
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L’ha ribloggato su Parole in Piazza.
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