Immobili, cupi, desolanti, commoventi, a volte di difficile lettura, a volte drammaticamente espliciti nel loro messaggio, i memoriali che ricordano le discriminazioni, le deportazioni, le persecuzioni e le uccisioni pianificate del nazionalsocialismo, rappresentano una delle “attrazioni” più ricorrenti del nostro continente. Li troviamo in Polonia, in Germania, in Olanda, in Belgio, in Ucraina, in Italia, in Slovacchia, in Austria e in numerosi altri paesi. Andiamo insieme a visitarne alcuni tra i più e i meno noti…
Lipsia, Germania – Memoriale agli Ebrei Deportati
C’è una frase tratta da un libro dello scrittore ebreo di origine lituana Romain Gary alla quale non abbiamo potuto non pensare quando a Lipsia ci siamo imbattuti nel surreale, ma anche fortemente narrativo Memoriale agli Ebrei Deportati della città: ve la riporto più sotto. Il memoriale è costituito da un ampio basamento in cemento che delinea la pianta della antica e non più esistente sinagoga. Come ovunque in Germania, anche la sinagoga di Lipsia fu data alle fiamme e in seguito demolita durante il pogrom della Notte dei Cristalli (avvenuto nella notte tra il 9 e il 10 novembre 1938). L’intervento che nuovamente occupa l’area che si trova all’angolo tra la Zentralstraße e la Gottschedstraße dispone 140 sedie rimaste “libere” perché i loro tradizionali occupanti furono deportati e in seguito massacrati nei campi polacchi. Eppure, di fronte a questo memoriale si ha quasi l’impressione che “gli ebrei” siano, chissà in quale modo, ancora presenti…

Ci sono morti che non muoiono mai. Anzi direi che più li si uccide, più tornano. Prendiamo, per esempio la Germania. Oggi è un paese abitato interamente dagli ebrei. Naturalmente non si vedono, non hanno presenza fisica … ma come dire? si fanno sentire. È molto curioso, ma è così: si cammina nelle città tedesche … e ci si sente l’odore dell’ebreo. Si le strade sono piene di ebrei che non ci sono, è un’impressione veramente strana. Del resto c’è un espressione in yiddish che viene dal diritto romano: il morto si impadronisce del vivo. Ed è proprio così. Non voglio fare del male a un intero popolo, ma la Germania è un paese completamente ebraizzato.
Dal romanzo La Danse De Gengis Cohn di Romain Gary
Stoccarda, Germania – -Memoriale agli ebrei deportati
Non capita per caso di imbattersi nell’austero memoriale della capitale del Baden Württemberg. Bisogna cercarlo e raggiungerlo seguendo un percorso che conduce ai margini della città e dentro una delle pagine più oscure della storia europea. Dai binari rimasti intoccati che costituiscono il principale elemento figurativo del memoriale, partirono i famigerati convogli che all’ingresso del memoriale troviamo elencati in una lunga e dettagliata iscrizione con date, destinazioni e numero di “passeggeri”. L’appartato monumento ha il difficile compito di raccontare la deportazione degli ebrei della città di Stoccarda verso il loro pianificato destino di morte…


Riga, Lettonia – Memoriale a Žanis Lipke
Come si può non provare simpatia, ammirazione e persino commozione per Žanis Lipke e per la sua amata moglie Johanna dopo aver visitato il memoriale che ci ricorda la loro azione salvifica. Il memoriale è posto esattamente lì dove sorgeva la rimessa che i Lipke adattarono a nascondiglio per accogliere gli ebrei che riuscirono a liberare dal ghetto di Riga in Lettonia. Il memoriale è un luogo per lo più buio e labirintico dove, all’inizio del percorso, si potrebbe quasi pensare di essere giunti sul ciglio di uno degli abissi più oscuri della storia e di essere prossimi a una rovinosa caduta. Ma è proprio al suo interno che veniamo a conoscenza di come un umile magazziniere portuale, occasionalmente dedito al contrabbando e capace di mentire in modo proverbiale, riuscì a liberare, accogliere e salvare cinquantasette ebrei già destinati al massacro.


Mathausen, Austria – Memoriale del campo di concentramento di Mauthausen
All’ingresso del memoriale austriaco che ci ricorda uno dei più noti e famigerati campi di concentramento e di lavoro europei c’è una vasta area dedicata ai monumenti commemorativi che le nazioni di provenienza delle vittime hanno fatto, negli anni, realizzare. Il tutto dà l’idea di un cupo museo del cordoglio a cielo aperto. Mentre il memoriale e il suo impeccabile centro documentazione si occupano della narrazione dei fatti, i molti monumenti posti all’ingresso ci offrono concrete, immobili e spaventose suggestioni che invitano a riflettere e ad abbandonare ogni possibile interpretazione consolatoria. Solo facendo molta attenzione, ci accorgiamo che il tema comune di tutte queste forme è quello del silenzio, la sola espressione adatta ad accompagnare la visita…


Westerbork, Olanda – Memoriale del campo di transito di Westerbork
Il memoriale posto dove fu attivo il celebre campo di transito olandese svolge l’impegnativo compito di raccontare una tappa del calvario dei 107.000 ebrei che da questo luogo furono deportati nei campi di sterminio nella Polonia occupata. All’interno del memoriale, da alcuni diffusori audio esce una voce che parla in lingua olandese. I visitatori la ascoltano commossi anche senza comprenderne le parole poiché sanno che si tratta della lettura delle lettere che Etty Hillesum scrisse durante i suoi internamenti a Westerbork. Non solo Etty, ma anche Anne Frank e Edith Stein passarono per Westerbork e tutte e tre, seppure inconsapevoli, riuscirono a trasferire a questa odiosa anticamera della morte il significato di luogo simbolo della vita e dell’amore per la vita ai tempi della Shoah.

La locomotiva manda un fischio terribile, tutto il campo trattiene il fiato, partono altri tremila ebrei. In quei vagoni merci giacciono diversi bambini piccoli con la polmonite. A volte è proprio come se ciò che accade non fosse proprio vero.
Etty Hillesum, da Lettere 1942 – 1943, ed. Adelphi
Alsazia, Francia – Memoriale del campo di lavoro di Natzweiler-Struthof
Il memoriale di Natzweiler-Struthof si trova in Alsazia a sud di Strasburgo dove sorgeva il più noto campo di concentramento e lavoro francese. A due chilometri di distanza, proseguendo a valle, si trova un piccolo e anonimo edificio che fu adattato per diventare una camera a gas. Pochi passi oltre, un altro edificio ci ricorda la presenza di una locanda dove era possibile soffermarsi per sorseggiare un bicchiere di buon vino forse, un po’ infastiditi dal saltuario passaggio degli scheletrici detenuti destinati alla morte. Il memoriale di Natzweiler-Struthof esibisce numerose inequivocabili testimonianze del suo passato di luogo punitivo, rieducativo e saltuariamente destinato alla eliminazione fisica di gruppo dei suoi detenuti. Gli ebrei non furono la categoria principale di internati, ma il tragico destino di coloro che vi vennero tradotti inserisce anche questo “campo” nel complicato e intricato sistema dei luoghi dove si realizzò la Shoah.


Trieste – La Risiera di San Sabba
Fu l’efferato gruppo di lavoro che il funzionario nazista Odilo Globočnik portò a Trieste dai campi di sterminio polacchi di Bełżec, Sobibór e Treblinka a occuparsi della gestione del più noto campo di concentramento italiano: la Risiera di San Sabba. Tra le pratiche che nuovamente finirono per porre in atto, vi fu, anche l’uccisione tramite un colpo inferto alla nuca con la pesante mazza. Il memoriale è stato recentemente e finalmente dotato di un moderno centro documentazione che descrive pratiche e conseguenze di quanto accadde nella Risiera dove transitarono anche numerosi ebrei in seguito tradotti nei campi di sterminio polacchi.

Theresienstadt, Repubblica Ceca – Memoriale di Theresienstadt
Il ghetto di Terezin o Theresienstadt fu riservato a coloro che per qualche ragione poterono beneficiare di un temporaneo trattamento di favore. Diventò noto come “campo modello” e i nazisti lo esibirono più volte al pubblico internazionale al fine di rassicurare chi iniziava a nutrire perplessità intorno alla scomparsa di centinaia di migliaia di ebrei dall’Europa occidentale. Chi visita il memoriale che coincide con la località ceca di Terezin rimane spaesato e fortemente suggestionato così come capitò a Austerlitz, il personaggio che lo scrittore tedesco W. G. Sebald fece vagare all’interno dello storico ghetto alla ricerca del destino dei propri famigliari…

Particolarmente inquietanti mi parvero le porte e i portoni di Terezin, che sbarravano tutti l’accesso, come credetti di avvertire, a un oscurità non ancora violata nella quale nulla più si muoveva tranne l’intonaco che si sfalda dalle pareti…
Da Austerlitz di W. G. Sebald
Bratislava, Slovacchia – Memoriale alle vittime dell’Olocausto
Il memoriale dedicato ai 105.000 ebrei slovacchi che vennero deportati e massacrati durante la seconda guerra mondiale è un’opera dal significato indecifrabile. Privo di qualsiasi nota didascalica e posizionato alla fine della poco frequentata Panská Street, l’opera commemorativa lascia perplessi o indifferenti dimostrando un intento poco coerente con gli storici e drammatici fatti che segnarono il destino di così tanti ebrei slovacchi. Il monumento è posto nella piazza dove sorgeva l’antica e non più presente sinagoga di Bratislava. La cosa, tuttavia, non deve confondere le idee: la sinagoga non fu demolita dai nazisti, bensì dal regime sovietico nel 1967 per fare spazio al viadotto che conduce al celebre ponte Nový Most soprannominato Ponte “UFO”…

Vienna, Austria – Memoriale alle vittime della Shoah della città di Vienna
A Vienna, nella Judenplatz che si trova a pochi passi dalla centrale Stephansplatz, un monolitico e ampio memoriale offre l’occasione di commemorare le 65.000 vittime viennesi della Shoah. Il memoriale ha la forma di un grande sarcofago bianco con ai lati raffigurata una laconica biblioteca scolpita nella pietra. Ciascun libro rappresenta la storia di una vittima: una storia che non potrà mai essere letta…

Berlino, Germania – Memoriale agli ebrei assassinati d’Europa
Il più celebre memoriale della Shoah lo troviamo a Berlino nel centrale quartiere di Mitte. Inaugurato nel 2004, si tratta di una fredda e desolante opera labirintica consistente in 2711 stele in calcestruzzo di colore grigio scuro. Il memoriale è immenso, incolore, angosciante. Tramite quella che appare come una perfettamente razionale disposizione dei suoi squadrati elementi invita a sperimentare l’irrazionalità della drammatica esperienza storica di un paese gettatosi negli abissi delle più estreme politiche razziali. Percorrendolo, il visitatore si ritrova irrimediabilmente disorientato e spaesato. Si tratta di un’opera esperienziale che si completa con l’ampio e ben documentato centro informativo posto nei sotterranei del memoriale stesso.

Auschwitz, Polonia – Il Memoriale del Campo di Sterminio di Auschwitz-Birkenau
In un ipotetico viaggio della memoria, il memoriale posto lì dove era insediato il più celebre campo di sterminio, rappresenta la naturale “destinazione finale”. Non c’è molto da aggiungere a quanto già conosciamo del campo polacco salvo il fatto che, una volta raggiunto, ciascun visitatore prende inesorabilmente atto che Auschwitz esiste…

Grazie mille per questa preziosa informazione. È un campo storico che fa parte del mio lavoro da artista. L’unico suggerimento, se mi permette, è che credo possa essere di gran valore aggiungere il Memoriale del binario 21 di Milano. Così uno che si trova a Milano può già fare un percorso storico ed emotivo in uno dei memorial più suggestivi d’Europa. Grazie ancora
http://www.memorialeshoah.it/italiano/chisiamo.html
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Caro Eyal, molte grazie della tua visita e del tuo commento. Scusa la tardiva risposta… Di luoghi della memoria, in Europa, ce ne sono infiniti, ne ho elencati semplicemente alcuni cercando “varietà” nei soggetti (ma anche limitandomi a quelli che ho potuto visitare)… Mi permetto una piccola polemica sperando, tuttavia, che tu possa contraddirmi: il Memoriale del Binario 21 di Milano è, tra tutti i luoghi della memoria, quello meno accessibile (orari ristretti, biglietto di ingresso e sopratutto, dov’è di preciso? Intendo non l’indirizzo, ma l’ingresso?) e anche quello più tardivo (e comunque incompleto)… Scusa la polemica… A presto!
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Pensa che abito nei pressi di Milano e non mi è mai venuto in mente di andarlo a visitare. Grazie per l’info.
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In ogni mio viaggio includo sempre una visita in quei luoghi che parlano della Shoah e anch’io li ho raggruppati in un post mostrando immagini che attanagliano il cuore.
https://viaggiandoconbea.com/2016/01/27/27-gennaio-1945-il-giorno-della-memoria/
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