Il Linnahall, una colossale piattaforma in cemento armato posta nel lungomare di Tallinn, è diventato uno degli edifici simbolo della delirante idea sovietica di sviluppo e modernità. A cosa serve? A niente! Ma sarà servito a qualcosa? No. Sul suo futuro, invece, ci sono ottime prospettive e, per questa ragione, vi invito a conoscerlo più da vicino …

Per descrivere questa costruzione bisogna innanzitutto mettersi d’accordo su come definirla. Abitualmente gli edifici sono denominati in base alla loro funzione, in questo caso, invece, una vera e propria funzione non c’è, potremmo, pertanto, accordarci su “piattaforma”, su “placca”, oppure, se preferite, semplicemente su “struttura”. Bene, ora se ne può parlare.
Linnahall che significa Sala della Città è una struttura nata come complesso sportivo multifunzionale presso il porto di Tallinn. I lavori di edificazione terminarono nel 1980 in occasione della ventiduesima Olimpiade con sede a Mosca. A Mosca, tuttavia, non c’è il mare e le gare di alcune specialità, le gare di vela ad esempio, vennero organizzate a Tallinn nella Repubblica Socialista Estone (RSS). Per l’occasione, tra le altre, si costruì il V. I. Lenin Palazzo di Cultura e Sport, poi rinominato Linnahall. Gli architetti che si occuparono del progetto furono i poco noti Raine Karp e Riina Altmäe.
La “struttura” appare come un immenso corridoio che punta dritto al mare e può ricordare una portaerei arenata, senza scafo e torretta di comando. Come definirne lo stile? Una originale combinazione di brutalismo e monumentalismo resa unica dalla quasi completa assenza di verticalità …


Il Linnahall ospitava al suo interno due enormi spazi: il primo era dedicato agli eventi musicali, sportivi e alla “convegnistica sovietica”, il secondo, invece, era un pala-ghiaccio. Le due sale offrivano rispettivamente 4.200 e 3.000 posti a sedere. Oggi non è possibile accedere all’interno della struttura e la cosa sarebbe comunque poco raccomandabile visto lo stato di completo abbandono. I più curiosi potranno, in ogni caso, farsi un’idea della sua dimensione e dei suoi allestimenti sfogliando il meraviglioso volume pubblicato dalla Taschen intitolato CCCP: Cosmic Communist Constructions Photographed che dedica ampio spazio a questo edificio.
Esternamente non ci sono barriere, si può accedere alla piattaforma tramite numerosi ingressi senza alcuna limitazione, sia di giorno che di notte. Tutti questi ingressi condurranno il visitatore a varie scalinate che permetteranno di raggiungere spazi che a loro volta porteranno verso nuove scalinate e nuovi spazi: arrivati in fondo ci si ritrova immancabilmente perplessi e un po’ spaesati.



La struttura è perfettamente simmetrica, non è molto alta, anche se è difficile farsi un’idea esatta del suo “spessore” perché la dimensione iperbolica disorienta il visitatore. Percorrerla richiede tempo e passione e anche una certa fiducia nel prossimo perché per lo più ci si trova soli e isolati tra muretti, piazzali e scalinate. Il cemento è a vista e poiché c’è molto cemento, chi la visita ha l’impressione di essere finito dentro un “mare di cemento”, oppure, di essere finito in un deposito di cemento a cielo aperto. Il Linnahall testimonia eloquentemente quanto i comunisti amavano il cemento, il suo colore, la sua concretezza e, forse, anche il suo odore che volevano respirare a pieni polmoni anche nel lungomare di Tallinn. Possiamo affermare che il Linnahall fu realizzato perché il mondo prendesse atto di quanto i sovietici amavano cemento.

Le Olimpiadi del 1980 non furono un grande successo e in pochi le seguirono. Sessantacinque nazioni, e tra queste gli Stati Uniti, la Cina e la Germania dell’Ovest, boicottarono l’evento e altri paesi parteciparono sotto la bandiera olimpionica al posto di quella nazionale. Fu giusto o meno il boicottaggio non saprei dirlo, ma per il prestigio e la visibilità internazionale del Linnahall fu certamente un duro colpo.
Come ogni monumento o importante edificio pubblico sovietico, anche il Linnahall doveva svolgere il cruciale ruolo di immobile e concreto strumento di propaganda ideologica. La struttura era pensata per esprimere la grandezza del regime e della sua ideologia che volevano rendersi immortali anche attraverso la creazione di immensi e inamovibili agglomerati di cemento. Qualcosa, tuttavia, andò storto e l’edificio iniziò a sgretolarsi, a sfaldarsi, a scurirsi e a rendersi completamente ingestibile …




Nel 1997, il Linnahall ha inaspettatamente ottenuto il riconoscimento di edificio storico diventando patrimonio nazionale di importanza culturale e urbanistica. La cosa è decisamente discutibile perché alla complessità e onerosità di qualsiasi eventuale intervento di ripristino o conversione si sono così aggiunti anche i vincoli in materia di fabbricati di interesse storico.
Nel 1983 la struttura posta nel lungomare di Tallinn ottenne il prestigioso Grand Prix Biennale Interarh, e, nel 1984, il Premio di Stato dell’URSS. Nello stesso anno fu consegnata agli architetti Altmäe e Karp la Medaglia d’Oro dal Presidente dell’Unione Internazionale degli Architetti.
Recentemente (dicembre 2016), è stato approvato un ambizioso progetto di rigenerazione dell’edificio che prevede il suo ripristino come centro sportivo, ma, questa volta, con annesso hotel, negozi, casinò e sale per eventi. La consegna dei lavori è prevista per il 2019 e il progetto costerà tra gli 80 e i 100 milioni di euro. Molto probabilmente chi visiterà il Linnahall tra due anni, troverà qualcosa di spettacolare dove speriamo che l’ingegno e la passione estoni per la “buona architettura” si rivelino in modo esemplare.
Fonti:
Letture consigliate:
CCCP: Cosmic Communist Constructions Photographed
di Frederic Chaubin
Formato: copertina rigida
Pagine: 308 pagine
Editore: Taschen (2011)
I tuoi articoli sono molto interessanti! Da quando sono stata a Tallinn ho iniziato a interessarmi dell’architettura comunista (non so se il termine sia corretto) e di edifici abbandonati… Ricordo ancora il gelo di quando abbiamo salito le scalinate di questo complesso ormai lasciato a sè stesso… Mi piace leggere i tuoi post su questa architettura che, al tempo stesso, mi affascina e mi impressiona…Ti ringrazio per aver fornito anche molte informazioni tecniche su tutto ciò! Continuerò a seguirti! Complimenti!!
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Grazie Alice! Effettivamente il Linnahall è alquanto impressionante e in particolar modo se uno lo vede dall’alto rendendosi conto delle dimensioni … stessa cosa vale per il memoriale sovietico di Maarjamae che si trova un po’ più a nord e sempre lungo la costa …
Essendo gli estoni molto ingegnosi e abili nella rigenerazione (vedi il quartiere Rotermann), sono convinto che sia questione solo di tempo e in futuro anche il Linnahall verrà trasformato in qualcosa di utile e piacevole … Ti ringrazio ancora e continuerò a leggermi il tuo blog con attenzione …
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